Addio a Luis SepĂșlveda, vittima del coronavirus. Il ricordo di Petrini: âStraordinario scrittore e militanteâ
Il narratore cileno 70enne, autore di âStoria di una gabbianella e del gatto che le insegnĂČ a volareâ, era stato ospite di ScrittorincittĂ a Cuneo e del festival CollisioniĂ morto in mattinata nellâospedale di Oviedo in Spagna, dove si trovava ricoverato da fine febbraio dopo aver contratto il Covid-19, lo scrittore cileno Luis SepĂșlveda.
Il celebre romanziere, autore fra gli altri di Il vecchio che leggeva romanzi dâamore e Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnĂČ a volare, avrebbe compiuto settantuno anni il prossimo 4 ottobre. Di lui si ricorda anche lâimpegno civile come leader studentesco e portavoce della lotta al regime di Augusto Pinochet, che gli costĂČ lâincarcerazione e poi lâesilio. Testimone della rivoluzione sandinista in Nicaragua nel 1979, si era trasferito in Europa nei primi anni Ottanta abbracciando la causa ecologista di Greenpeace e raggiungendo il successo internazionale come narratore.
Dal 1996 viveva in Spagna, a GijĂłn, dove lo scorso 25 febbraio - al rientro da un festival letterario in Portogallo - aveva accusato i primi sintomi della malattia che lâavrebbe portato due giorni dopo al ricovero. Anche la moglie, la poetessa Carmen Yåñez, era stata contagiata ed era poi rientrata a casa in marzo.
Grande innamorato dellâItalia, dove le sue opere hanno superato gli otto milioni di copie vendute, SepĂșlveda aveva visitato piĂč volte la provincia Granda. Nel 2008 venne a Cuneo, ospite di ScrittorincittĂ , per presentare il libro La lampada di Aladino. Si ricordano anche la sua partecipazione al festival Collisioni nel 2012, in un incontro con Carlo Petrini, e di nuovo lâanno dopo il dialogo con Marco Revelli nellâambito di Aspettando Collisioni. Sempre con lâamico Carlo Petrini nel 2013, SepĂșlveda era stato applaudito dagli studenti dellâUniversitĂ di Scienze Gastronomiche a Pollenzo.
Il fondatore di Slow Food ha voluto ricordare âun amico, un uomo straordinario che oggi ci ha lasciato. Un grande scrittore, un militante. MancherĂ la sua capacitĂ di analisi straordinariaâ. Anche gli organizzatori di ScrittorincittĂ hanno dedicato un pensiero commosso al compianto autore sudamericano: âĂ una grossa perdita, sia per i milioni di lettori che lâhanno fedelmente seguito nelle sue storie che si svolgono in Cile o a Parigi, alla âfine del mondoâ o in Nicaragua o ad Amburgo o in Andalusia, sia per quanti hanno avuto la fortuna di conoscerlo personalmente: grande e grosso, con un sorriso da pubblicitĂ di dentifricio, sempre pronto a far festa, a prendere posizione, a schierarsi anche nelle battaglie giĂ perdute in partenza, un poâ scrittore militante e un poâ simpatico cialtroneâ.
Andrea Cascioli

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