Agitò una sigaretta e venne colpito da un taser, condannato per resistenza
Sei mesi di pena per un ecuadoregno, fermato per un controllo in piazza Boves: era insieme ad amici e parenti e ha negato di aver minacciato gli agentiSi chiude con la condanna a sei mesi di reclusione, con sospensione condizionale, il processo per resistenza a pubblico ufficiale a carico di M.D.C., un giovane cuoco di origini ecuadoregne. Lâuomo era stato denunciato dalla Polizia dopo un intervento in piazza Boves, nel febbraio 2024.
Lâimputato si trovava nei pressi del Prestige Shisha Lounge Bar, dovâera in corso la festa con amici e familiari per la nascita di un bambino. Insieme a lui câerano il fratello e altre due persone. A indirizzare gli agenti era stato un giovane marocchino, trovato in lacrime in piazza Galimberti, che aveva raccontato ai poliziotti di aver subito la rapina di un cellulare. La convivente dellâimputato ha confermato di aver assistito a un alterco tra il compagno e alcuni nordafricani, affermando però che fossero stati questi ultimi a minacciare i presenti con una bottiglia rotta.
Dalla richiesta dei documenti, formulata dagli agenti, la situazione era degenerata. M.D.C. era stato colpito con un taser per avere, a detta dei poliziotti, brandito con fare minaccioso una sigaretta, allâindirizzo del volto di uno di loro. Falso, sostiene lâimputato: stava solo gesticolando, per segnalare che una delle persone nel suo gruppo era sordomuta e unâaltra non comprendeva lâitaliano. âNon è stata tenuta da parte degli operanti alcuna condotta scorretta nĂŠ oggettivamente nĂŠ sotto il profilo della percezione. Avevano solo richiesto lâidentificazioneâ ha ribadito in sede di discussione il pubblico ministero Lucietta Gai, chiedendo anche la trasmissione degli atti per lâipotesi di falsa testimonianza a carico del fratello dellâimputato.
Il giudice Emanuela Dufour ha acconsentito alla richiesta. Lâavvocato Gabriele Perano, difensore dellâecuadoregno, aveva fornito una ricostruzione opposta dellâaccaduto: âNon si può ritenere - ha domandato il legale - che la versione degli agenti sia servita a dare giustificazione a unâazione fuori misura, che ha colpito un cittadino inerme e incensurato?â. Lo sparo col taser sarebbe stato un gesto dettato da âpura impulsivitĂ â e âavvenuto fuori contestoâ, tanto da non poter escludere che âa distanza di qualche ora dai fatti gli agenti abbiano effettivamente riflettuto sullâuso affrettato dellâarma, magari in contrasto con le regoleâ. Nei tre video girati dal fratello dellâuomo, ha aggiunto ancora il legale ancora lâavvocato Perano, âsi sente un agente lamentarsi per essere stato attinto anche lui alla mano dal taser e lâispettore scusarsi: si sente anche questâultimo pronunciare la frase âstate lontani, sennò ce nâè anche per voiââ.
Andrea Cascioli

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