Ancora violenza nel carcere di Cuneo, l'Osapp: "È il Far West"
Il 7 agosto una rissa tra due detenuti, il giorno successivo un'aggressione verso due agenti di Polizia Penitenziaria. Il sindacato: "Ogni giorno senza risposte è una resa dello Stato"Nella giornata del 7 agosto all’interno del reparto accoglienza della Casa Circondariale di Cuneo si è verificato un grave episodio di violenza tra due detenuti – uno di nazionalità italiana e l’altro straniera – che si sono affrontati impugnando armi rudimentali: un coltello artigianale e un bastone. “Una scena definibile come un vero e proprio duello rusticano”, scrive l’Osapp in un comunicato.
Nel tentativo di sedare lo scontro e impedire che degenerasse ulteriormente, un agente di Polizia Penitenziaria è intervenuto, venendo colpito alla spalla. Il poliziotto è stato trasportato al Pronto Soccorso dell’ospedale di Cuneo, dove ha ricevuto una prognosi di quattordici giorni, salvo complicazioni.
Nella giornata successiva, 8 agosto, un altro episodio di violenza si è verificato all’interno della seconda sezione del padiglione Gesso dello stesso istituto. Un detenuto italiano, senza alcun apparente motivo, ha improvvisamente aggredito due agenti di Polizia Penitenziaria, sferrando schiaffi al volto a entrambi. Gli agenti sono stati accompagnati al Pronto Soccorso dell’ospedale di Cuneo, da dove sono stati dimessi con una prognosi di guarigione stimata in cinque giorni ciascuno salvo complicazioni.
Leo Beneduci, segretario generale dell’Osapp (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria), commenta: “Siamo al completo sfacelo. Le carceri italiane, da tempo, sono diventate territori fuori controllo: piene di coltelli, telefoni cellulari, droga. Ormai siamo oltre l’allarme, è il Far West. La Polizia Penitenziaria è esausta, abbandonata, esposta a violenze quotidiane, ferita nel corpo e nella dignità. Servono interventi immediati, non parole”.
L’Osapp ribadisce nel suo comunicato la necessità di: “Un rafforzamento immediato degli organici; un piano straordinario di sicurezza e bonifica delle strutture detentive; la revisione urgente delle normative sulla gestione dei soggetti violenti e recidivi; un rinnovato rispetto per la funzione e la sicurezza della Polizia Penitenziaria, ormai allo stremo. Ogni giorno che passa senza risposte è una resa dello Stato”.

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