Bertone assente, salta l’udienza conclusiva del processo Acqua Sant’Anna
L’ad del colosso di Vinadio è accusato di diffamazione ai danni dei concorrenti di Eva. Il 16 dicembre c’è la prescrizione, ma il giudice fissa un’udienza in extremisUltima chiamata, il 28 novembre. È la data che il giudice Elisabetta Meinardi ha individuato per l’audizione dell’ultimo testimone, la discussione e la sentenza sulla “guerra dell’acqua” che oppone la Sant’Anna di Vinadio alla Fonti Alta Valle Po di Paesana, titolare del marchio Acqua Eva.
Una soluzione “in extremis” per scongiurare la prescrizione, che subentrerà il 16 dicembre in mancanza di un verdetto di primo grado. Alberto Bertone, amministratore delegato del gruppo Sant’Anna, è accusato di diffamazione insieme al direttore commerciale Luca Cheri. Lo scandalo è emerso quando un giovane ex dipendente, Davide Moscato, è stato individuato come creatore di una finta inchiesta nella quale una sedicente testata giornalistica di settore denunciava le presunte collusioni tra Lidl e Acqua Eva. Uno “scherzo” che agli imbottigliatori di Paesana sarebbe costato la perdita del 50% dei volumi venduti alla Coop, pari all’incirca a 10 milioni di bottiglie: “Io e Bertone volevamo toglierci un sassolino dalla scarpa” ha ammesso il direttore commerciale, negando però di aver dettato l’articolo incriminato a Moscato. Anche il “signor Sant’Anna” ha rivendicato la regia dell’operazione ma disconosciuto i suoi esiti pratici: “Non ho partecipato alla redazione dell’articolo e non ho nemmeno aperto la bozza che mi inviò Moscato via mail”.
L’udienza odierna era fissata per l’audizione di Alessandro Bruni, direttore merci di Coop Alleanza 3.0, richiesta d’ufficio dal giudice, nonché per la discussione e la camera di consiglio. Tutto rimandato, dato che l’imputato Bertone ha fatto pervenire un certificato medico nel quale si menziona la sua assoluta impossibilità ad allontanarsi dal domicilio: il medico ha riscontrato una tachicardia.
Un’ulteriore “finestrella” nel calendario del tribunale - l’unica disponibile - era già stata riservata per un’eventualità del genere. Il giudice ha quindi rinviato l’atto finale di un processo incominciato nel settembre del 2023, che vede risvolti importanti sul piano dei possibili risarcimenti.
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