Brandiva una padella di fronte a un bar di Roccavione, i carabinieri lo mandano a processo
La denuncia per minaccia aggravata e porto dâarma a carico di un 45enne nasce dalla lite con un conoscente: lâimputato sosteneva che gli avesse rubato due biciPuò una normale padella da cucina rappresentare unââarma impropriaâ? ParrĂ strano, ma attorno alla questione si è pronunciata piĂš volte, in senso favorevole, perfino la Corte Costituzionale. Dinnanzi al tribunale di Cuneo si discute però di un caso diverso dalle consuete liti coniugali finite a padellate. Lâutensile, in questo caso, sarebbe stato adoperato a scopo intimidatorio.
Ne è convinta la Procura, che ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio di R.C., classe 1977, originario di Cagliari e residente a Roccavione. Nel marzo 2021 i carabinieri di Borgo San Dalmazzo lâavevano denunciato per minaccia aggravata e porto dâarma impropria dopo averlo incrociato per caso, durante un pattugliamento nel paese della val Vermenagna. In via Timo Aime, nei pressi di un bar, il soggetto aveva attirato lâattenzione dei militari appunto perchĂŠ si aggirava con una padella in mano: âEra agitato e ci ha fermati, dicendo che era in attesa di unâaltra persona che sarebbe arrivata da Borgoâ ha spiegato in udienza il maresciallo Pisani, precisando che entrambi i protagonisti della vicenda erano giĂ noti alle forze dellâordine.
R.C. accusava il suo conoscente di avergli rubato due biciclette a distanza di pochi giorni: âIn sostanza gli aveva sottratto una bici, poi glielâaveva riportata e gliene aveva sottratta unâaltra nella stessa occasioneâ. La padella, stando a quanto riferito dallâuomo, sarebbe dovuta servire per difendersi da eventuali aggressioni dellâaltro. I carabinieri avevano intimato a R.C. di tornare a casa, assicurandogli che si sarebbero preoccupati loro di rintracciare la persona con cui aveva appuntamento: âĂ stato poi ritrovato - ha aggiunto il maresciallo - presso lâabitazione di R.C., con una mountain bike grigia. Ă emerso che la bici rubata non era quella. Di fronte a noi i due, tenuti a distanza, si sono ingiuriati a vicendaâ.
Il destinatario delle presunte minacce è stato sentito stamane in tribunale. Si tratta di un 38enne di Roccavione, residente a Borgo e oggi detenuto. Il testimone ha confermato di aver ricevuto dallâimputato diversi messaggi nei quali R.C. gli dava del ladro e affermava che lo avrebbe âspaccato in dueâ: âNon ero intimorito, ma arrabbiato. Per messaggio mi aveva invitato piĂš volte a recarmi al bar, quando lâho visto gli altri avventori mi hanno convinto a lasciar stareâ. In merito alla presenza dellââarmaâ ha detto: âHo visto che aveva una padella in mano, ma non so cosa ci volesse fare. Ero a una trentina di metri e non ho avuto la possibilitĂ di avvicinarmiâ.
Il prossimo 21 marzo il giudice ascolterĂ la versione dellâimputato, prima di concludere lâistruttoria.
a.c.

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