Cane gettato dalla finestra a Cuneo, la LAV: "Giustizia per questa indifesa vittima della cattiveria umana"
La sezione cuneese della Lega Anti Vivisezione sta valutando di costituirsi parte civile in sede processualeRiceviamo e pubblichiamo.
Da ieri mattina i cittadini cuneesi e non solo, si trovano a leggere su tutte le principali testate giornalistiche locali e anche sui social, la notizia del gesto davvero forte, inaccettabile, gravissimo, compiuto da una donna in stato di alterazione psicofisica presumibilmente dovuta all’assunzione di alcolici la quale, nella notte tra domenica 10 e lunedì 11 agosto, intorno all’1:00, rientrando a casa, non avrebbe trovato le chiavi della sua abitazione e quindi avrebbe sfondato la porta di ingresso. All’interno dell’alloggio c’era il suo cane, un meticcio di piccola taglia, che avrebbe iniziato ad abbaiare per lo spavento. La donna, infastidita, avrebbe quindi afferrato l’animale e lo avrebbe lanciato dalla finestra. La povera bestiola è ovviamente deceduta sul colpo dato che il lancio è avvenuto dal secondo piano della palazzina. Le forze dell’ordine sono intervenute, a seguito di una segnalazione al numero di emergenza 112. Al loro arrivo, un residente gli ha riferito di aver visto un animale precipitare dal secondo piano di un’abitazione privata; successivamente hanno trovato un altro condomino che stava prestando soccorso alla donna trovata incosciente all’interno dell’appartamento, con la porta d’ingresso visibilmente danneggiata. La donna è stata trasportata dal personale sanitario all’Ospedale Santa Croce, dove è stata ricoverata in stato di incoscienza. La Polizia è in attesa dell’esito clinico per procedere con eventuali provvedimenti giudiziari. L’ipotesi di reato è maltrattamento di animali, disciplinata dall’articolo 544-ter del Codice Penale, che prevede la reclusione fino a quattro anni e una sanzione pecuniaria fino a 60.000 euro.
I Volontari della Sede LAV di Cuneo, in merito a questo intollerabile fatto accaduto, sono indignati dal comportamento della donna e sperano che la giustizia faccia il suo corso, punendo il colpevole di questo gesto senza attenuanti: quello che dalla donna è stato definito, secondo i giornali, “uno scatto d’ira”, dovuto all’assunzione di alcolici, è in realtà un comportamento incivile, irresponsabile e crudele, che dimostra una totale mancanza di umanità ed empatia. Una tale incapacità a gestire la rabbia può portare a conseguenze terribili non solo sugli animali, ma anche sulle persone.
La Lav sta quindi valutando di inserirsi nel contesto Giudiziario costituendosi parte civile. Noi Volontari LAV non possiamo stare in silenzio a guardare, vogliamo giustizia per questa povera ennesima indifesa vittima della cattiveria umana.
LAV Cuneo

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