Caso Nada Cella, Annalucia Cecere non si sottoporrà all’interrogatorio di fronte ai giudici
Lo hanno fatto sapere i suoi legali ieri, giovedì 10 luglio, nell’ultima udienza a Genova prima dell’interruzione estivaAnnalucia Cecere non si sottoporrà all’interrogatorio di fronte ai giudici nel processo per l’assassinio di Nada Cella, avvenuto a Chiavari nel 1996, nel quale figura come unica imputata. Lo hanno fatto sapere i suoi legali ieri, giovedì 10 luglio, nell’ultima udienza a Genova prima dell’interruzione estiva (la ripresa è fissata per il 18 settembre). L’ex insegnante, da tempo trasferitasi nel Cuneese, non è mai comparsa in aula dall’inizio del processo, a differenza di Marco Soracco, commercialista e datore di lavoro della vittima, accusato di favoreggiamento.
"Perché, se non ha niente da nascondere?”: lo chiede Daniela Cella, sorella della vittima, ascoltata ieri in aula. Le sue dichiarazioni sono state riportate dall’Ansa. Nada, ha ricordato la sorella, "voleva cambiare lavoro, mio marito le disse di provare dove lavorava lui. Per i primi tempi l'avremmo anche ospitata a Milano". Cella ha poi spiegato che la mamma Silvana Smaniotto "sta ormai male. Dopo la prima sentenza del giudice con cui era stata prosciolta Cecere si è spenta. E adesso porto da sola il peso di questa vicenda. La mia è una vita devastata, distrutta”.
Prima della sorella della vittima ha testimoniato il giornalista Carlo Piano, figlio del noto architetto Renzo. A fine maggio 1996 intervistò l'avvocata Pantano che all'epoca difendeva Cecere, in un’inchiesta durata cinque giorni: "Mi disse che la sua cliente aveva avuto la sfortuna di essere passata nei dintorni del luogo del delitto e di essere stata riconosciuta da qualcuno che poi lo aveva raccontato agli investigatori". L'ex insegnante ha sempre sostenuto che quel giorno era a lavorare nello studio di un dentista a Santa Margherita Ligure.

Nada Cella