“Conserva queste foto”: i segni delle botte sul corpo di lei, il fidanzato finisce a processo
Accuse di maltrattamenti, lesioni e violenza privata. In aula l’ex compagno di lei: “Non veniva più a trovare la nostra cagnolina, ho capito che qualcosa non andava”Aveva inviato via Whatsapp, a una persona con cui aveva meri rapporti di lavoro, le immagini che ritraevano le botte che lei diceva di aver subito dal fidanzato. Oggi l’uomo, A.C.B., cittadino rumeno residente a Cuneo, è accusato di maltrattamenti, lesioni e violenza privata. La donna che ricevette quelle immagini ha testimoniato nel processo: “C’era un messaggio con la frase ‘conserva queste foto perché non so se me le cancellerà’: erano foto di lividi e botte subite da questa ragazza”. Si vedevano ecchimosi su un labbro ed ematomi su entrambe le gambe.
“La conoscevo come una persona molto brava sul lavoro e disponibile coi clienti, vedevo che si era spenta” ricorda la testimone, precisando di essersi preoccupata a maggior ragione perché con lei non aveva una vera relazione amicale: “Ho ritenuto molto grave questo fatto, ma non ho chiesto dettagli. Lei mi diceva ‘mi ha picchiata, io lo proteggo sempre e guarda cosa mi ha fatto’”. Anche la sorella della persona offesa parla delle ammissioni che lei, a fatica, aveva esternato: “Mia sorella faceva la ragazza immagine e poi ha smesso di farlo, so che non usciva. Io la invitavo a denunciare, lo faceva anche mia mamma. Solo che lui tornava e chiedeva scusa, piangendo, e lei ci cascava”.
Labbra rotte, lividi sulle cosce, un occhio nero occultato col trucco: scoperte, sostiene la sorella, attraverso le foto e i racconti. Della violenza verbale lei stessa dice di essere stata testimone: “Lui diceva parole brutte come ‘zecca’, ‘fai schifo, vai a farti riempire’. Se nel tragitto da casa mia a Cuneo ci metteva qualche minuto in più la insultava”. In aula ha parlato poi l’ex fidanzato della donna, con la quale lei era rimasta in rapporti di amicizia. In comune i due avevano una cagnolina: “Per noi era come se fosse una figlia”. Lei ai primi tempi veniva a trovarla insieme al suo nuovo compagno, con cui conviveva a Dronero, poi un certo punto aveva smesso di venire a prenderla: qualcosa di inconcepibile, secondo il suo ex.
“Già dopo il primo anno - dice - si capiva che le cose erano andate degenerando, dai discorsi che lei faceva e dal fatto che era sempre agitata e timorosa. Lui era diventato anche violento in vari modi, verbali e non verbali”. C’erano gli audio in cui lui la accusava di tradirlo, a volte la insultava: “Ho ascoltato gli audio che le inviava e ho visto anche i lividi che aveva addosso. Ricordo una registrazione molto lunga di una litigata, che mi aveva fatto sentire, dove si capiva che lui la stava picchiando”. Su consiglio dell’amico lei era stata in pronto soccorso, una volta: “Era una ragazza molto estroversa, faceva anche la cubista: col passare del tempo l’ho vista chiudersi in sé stessa, era dimagrita molto e non andava più in giro”.
Il 26 gennaio prossimo è in calendario l’udienza per il completamento dell’istruttoria.

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