Detenuto appicca il fuoco e aggredisce tre poliziotti: i fatti in carcere a Cuneo
I tre agenti intervenuti per riportare la situazione alla normalità hanno dovuto ricorrere alla cure dell'ospedaleAncora alta tensione nel carcere del Cerialdo di Cuneo: un detenuto di origine magrebina ha dato fuoco al materasso per protestare in isolamento, mantenendo sotto scacco per alcune ore la Polizia penitenziaria. Nel tentativo di metterlo in salvo i tre agenti intervenuti hanno avuto la peggio perché l'autore dell'incendio ha opposto anche resistenza nell’entrare in un’altra cella e li ha aggrediti sferrando calci e pugni, uno di questi ha colpito un agente al ginocchio e un pugno è stato sferrato ad un fianco ad un altro poliziotto.
I tre agenti intervenuti sono rimasti intossicati e contusi per riportare in sicurezza l’intero reparto e la vita del ristretto che aveva messo in atto il gesto dimostrativo. I poliziotti hanno dovuto ricorrere alle cure del locale ospedale per le contusioni riportate e con due di loro i sanitari del Pronto soccorso hanno dovuto far ricorso all’ossigeno per alleviare i postumi dell’intossicazione. Per il caso più grave sono stati valutati dieci giorni di prognosi.
Il fatto è accaduto ieri mattina, a darne notizia è il sindacato Uilpa.
"Gli eventi critici non sembrano fermarsi, soprattutto nell'istituto a Cuneo - osserva la UILPA polizia penitenziaria - Ormai lavorare all'interno del sezioni detentive dell'istituto è diventato proibitivo: il numero esorbitante di eventi critici creano malessere e uno stress insostenibile. Sono troppe anche 6 ore in una situazione del genere, perché la qualità del lavoro è insostenibile e respingiamo fermamente la tendenza dell'amministrazione di costringere il personale a svolgere le 8 ore", aggiunge.
"Ci aspettavamo interventi concreti da parte del governo per arginare il fenomeno delle aggressioni con strumenti e attrezzature antiaggressione ed invece è arrivato un protocollo operativo di 300 pagine, irrealizzabile perché fornisce una serie di considerazioni che sembrano scritte da chi non è mai entrato in un istituto penitenziario", attacca la UILPA .
"Questa Segreteria - conclude il comunicato - intende esprimere, innanzitutto, i propri complimenti agli operatori presenti, ma soprattutto gli auguri di una veloce e piena guarigione. In un periodo dove la salute degli appartenenti alle forze dell’ordine sembra non interessare a nessuno, si ritiene invece di dover sottolineare i rischi eccessivi che vengono richiesti al suddetto personale nello svolgimento delle proprie funzioni; per quanto riguarda il mondo carcere, più volte si è tentato di sensibilizzare le Istituzioni ad attuare i necessari cambiamenti, ma purtroppo, finora, si è assistito solo a degli sterili proclami. Si auspica che la salute di chi dedica la propria vita alla sicurezza del Paese torni ad essere al centro dell'interesse comune".
c.s.

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