Dramma sventato al carcere di Cuneo, salvo un detenuto che cercava di impiccarsi
Lo stesso recluso aveva aggredito un agente giovedì scorso, fratturandogli una mano. Nella stessa mattinata anche un altro episodio di danneggiamentoSolo l’intervento tempestivo della Polizia Penitenziaria ha sventato, nel tardo pomeriggio di sabato, il tentativo di suicidio messo in atto da un detenuto straniero nel carcere di Cerialdo. L’uomo aveva ricavato da un lenzuolo strappato un cappio rudimentale, stringendoselo al collo: il personale è intervenuto in extremis tagliandolo e salvando così l’autore del gesto.
Si tratto dello stesso recluso, di nazionalità straniera, che intorno alle 9 di giovedì scorso aveva scagliato un carrello contro un agente in servizio - che solo grazie alla prontezza di riflessi era riuscito ad evitarlo - per poi aggredirlo fisicamente con violenti spintoni. L’agente, nel tentativo di contenere l’aggressore e allontanarlo, aveva riportato una frattura alla mano. Recatosi presso l’ospedale cittadino, gli è stata applicata una doccia gessata, con una prognosi di 30 giorni salvo complicazioni. Nell’immediatezza era intervenuto in forze il personale penitenziario, bloccando il detenuto e accompagnandolo nel reparto isolamento.
Quella di giovedì 4 è stata una mattinata “drammatica” per la terza sezione “Stura”, spiega il sindacato Osapp. Già un quarto d’ora prima, intorno alle ore 8,45, un detenuto italiano, insofferente ai consueti controlli di routine, aveva dato in escandescenze. In un violento scatto d’ira, raccontano i rappresentanti del sindacato, l’uomo ha “completamente devastato la sezione”: infissi sradicati, finestre infrante, la televisione distrutta, oltre a tavoli, sedie e suppellettili danneggiati in maniera pesante.
“Il carcere di Cuneo è completamente fuori controllo, in balìa di detenuti violenti che quotidianamente mettono a rischio l’incolumità del personale di Polizia Penitenziaria” sostiene Leo Beneduci, segretario generale dell’Osapp: “È intollerabile che lo Stato continui a ignorare una situazione così esplosiva. Occorre un intervento immediato, deciso e strutturale da parte del ministero della Giustizia e del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria”.
“Non è più ammissibile - aggiunge Beneduci - che gli agenti vengano lasciati soli ad affrontare un’emergenza sistemica, senza strumenti adeguati, senza tutela e senza rinforzi. L’Osapp chiede l’invio urgente di unità aggiuntive, l’adozione di misure disciplinari esemplari nei confronti dei responsabili e l’attivazione di un piano straordinario di sicurezza, anche con il possibile coinvolgimento dell’Esercito, se necessario”.

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