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    CUNEO - Thursday 06 November 2025, 18:33

    Maxi truffa all’ospedale, la morte dell’imputato blocca la confisca

    Luigi Martinelli, titolare della Sanitor di Nichelino, era la “mente” dell’operazione costata 855mila euro al Santa Croce. Solo una parte è stata recuperata
    Maxi truffa all’ospedale, la morte dell’imputato blocca la confisca

    In gergo giuridico si chiama “estinzione per morte del reo”: è la pronuncia che i giudici si trovano a fare ogni volta che un imputato venga a mancare prima del termine del processo.

    Nel caso di Luigi Martinelli, la “mente” della truffa da 855mila euro ai danni dell’ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo, la dichiarazione è arrivata mercoledì nell’udienza del processo che lo vedeva alla sbarra dal 2021. Torinese di Vinovo, classe 1948, Martinelli è stato per un certo periodo - almeno sulla carta - uno dei principali fornitori dell’ospedale. La sua Sanitor, con sede a Nichelino, era finita nell’occhio del ciclone dopo l’operazione “Titanio” della Guardia di Finanza di Cuneo, portata a termine nel 2019.

    Con l’aiuto di un infermiere dell’ospedale, addetto agli acquisti per il blocco operatorio, e del magazziniere della sua azienda, Martinelli aveva fatturato somme enormi per materiali mai consegnati, nell’arco di quasi cinque anni. A far inceppare il meccanismo, nel dicembre 2018, era stato l’esposto dell’allora direttrice della farmacia Claudia Fruttero e del dottor Giuseppe Coletta, all’epoca responsabile del blocco operatorio. Messo alle strette, il caposala Antonio Iannicelli aveva ammesso di aver ricevuto all’incirca 30mila euro dal fornitore per “gonfiare” gli ordini: Martinelli gli faceva avere le bolle tramite il suo magazziniere e factotum, Pierluigi Balansino. Lo stesso “giochetto” in quegli anni era costato più di un milione di euro alla Città della Salute di Torino, in particolare al reparto ginecologia dell’ospedale Sant’Anna.

    “Sanitor - ha spiegato in aula la dottoressa Fruttero - era nostro fornitore da anni per fili da sutura, abbassalingua, termometri, protesi e altri materiali. Solo una piccola parte di ciò che abbiamo pagato dal 2015 al 2019, un 10 o 20%, è stato effettivamente ricevuto e utilizzato”. A metterla in allarme era stato proprio l’aumento anomalo della spesa per i fili da sutura e le protesi in ortopedia: “Con i direttori dei reparti abbiamo verificato che alcune suture non erano state utilizzate secondo le quantità ordinate: c’erano differenze di circa 40 o 50mila euro per alcuni tipi”. Da qui erano nati i sospetti su Iannicelli.

    I riscontri della Finanza sui magazzini della Sanitor avevano confermato i dubbi. Il magazzino era quasi inesistente: “Dopo un ordine di acquisto da 16 protesi ne risultavano 274 vendute all’ospedale, in un altro 108 pezzi di filo da sutura diventavano 2.856 nei registri del Santa Croce. In pratica compravano dieci e rivendevano cento o anche di più”. Nessun dubbio, per il brigadiere capo Marco Picardi, circa il fatto che il titolare fosse beneficiario diretto dell’intera operazione: “Quasi ogni giorno Martinelli effettuava prelievi in contanti tra i 1500 e i 3000 euro. Per alcune somme si è trovato un riscontro in pagamenti, depositi o trasferimenti su altri conti, altre sono sparite. Tra il 2014 e il 2019 ha portato via circa un milione e mezzo”.

    Solo una parte di quei soldi è stata recuperata. Iannicelli e Balansino hanno patteggiato una pena mite (due anni per l’infermiere, uno per il magazziniere) e l’ex caposala ha restituito i 30mila euro che dice di aver preso. A carico di Martinelli erano stati disposti due sequestri, collegati alle inchieste di Cuneo e Torino. La morte dell’imputato, avvenuta il 21 giugno dello scorso anno, complica il recupero: “La Sanitor è in liquidazione, il denaro che abbiamo trovato sui conti correnti, pari a 161mila euro, va restituito al curatore” spiega il procuratore capo Onelio Dodero. Altri 216mila euro potrebbero derivare dalla valutazione dell’immobile in cui l’imprenditore viveva, in comproprietà con la moglie: la casa, però, era intestata a Martinelli e non alla Sanitor, dunque potrebbe non rientrare nei beni da confiscare.

    Andrea Cascioli
    luogo CUNEO
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    Tag:
    cuneo - truffa - Guardia di Finanza - santa croce e carle - sanità - Ospedale - Corruzione - Antonio Iannicelli - Luigi Martinelli - Pierluigi Balansino - Sanitor
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