Torture in carcere, si attende la decisione sui rinvii a giudizio degli agenti del Cerialdo
Quattro dei 14 indagati hanno chiesto il rito abbreviato. Il gup si esprimerà nel pomeriggio anche sull’ammissione delle parti civiliSi attende nel primo pomeriggio la decisione del giudice per l’udienza preliminare Edmondo Pio sul rinvio a giudizio dei 14 indagati nell’inchiesta sulle presunte torture nel carcere di Cerialdo. Quattro di loro hanno presentato, tramite le loro difese, la richiesta di accedere al rito abbreviato.
In tribunale questa mattina erano presenti alcuni degli agenti di Polizia Penitenziaria sotto accusa, per imputazioni che in sei casi contemplano il reato di tortura e in altri le lesioni, il falso e l’omissione di atti d’ufficio. Quest’ultima fattispecie è contestata dalla Procura a Erminia Froio, ex comandante di Polizia Penitenziaria del carcere di Cuneo. Rischia di finire alla sbarra anche un medico del penitenziario.
Gli inquirenti hanno già ridotto da trentacinque agli attuali quattordici i soggetti per cui si richiede il processo. Il gup potrà eventualmente ridurre ancora il perimetro degli accusati per una serie di episodi, avvenuti tra l’ottobre 2021 e il giugno 2023, nei quali rientra la presunta “spedizione punitiva” messa in atto ai danni di cinque detenuti pakistani del padiglione “Gesso”, anche da parte di agenti non in servizio.
Una decisione è attesa anche sull’ammissione delle parti civili. Oltre alle persone offese, si è costituito il garante regionale per i detenuti.

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