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    CUNEO - Thursday 10 July 2025, 18:25

    Un bacio sulla guancia dell’amico in piazza Boves, parte il pestaggio con insulti omofobi

    L’aggressione provocò alla vittima un trauma cranico e la frattura della clavicola. Il pm chiede la condanna senza l’aggravante dell’omofobia: “Era solo una scusa”
    Un bacio sulla guancia dell’amico in piazza Boves, parte il pestaggio con insulti omofobi

    A braccetto con un amico la sera del suo compleanno, insieme a due ragazze, per un’uscita spensierata in piazza Boves, uno degli “epicentri” della movida a Cuneo. Comincia così una vicenda che è finita con un processo per lesioni aggravate davanti al tribunale penale. In mezzo un pestaggio condotto in maniera selvaggia, secondo quanto dichiarato dagli amici della vittima. Lui, un giovane di Cuneo, ne è uscito con una frattura alla clavicola, un trauma cranico e una prognosi di 87 giorni.

    Il presunto aggressore, A.C., è anche lui un ragazzo, classe 1998, albanese, domiciliato a Fossano. Mai avuto guai con la giustizia in precedenza. Si sarebbe scagliato contro la vittima dopo averlo visto “soffiare” un bacio alla guancia dell’amico: “Frocio di m…, che c… mi mandi un bacio” la frase udita dai presenti prima che l’allora 25enne colpisse il cuneese con un pugno alla spalla. Da lì una gragnuola di calci e pugni, anche mentre l’altro era ormai a terra, prima che l’amico riuscisse in qualche modo a soccorrerlo - non prima di essere raggiunto, a sua volta, da un colpo in testa.

    Aggressore e aggredito non si erano mai visti né conosciuti prima, conferma la persona offesa. A indirizzare le indagini era stata una delle amiche che invece lo conosceva: anche lei era stata oggetto di insulti di natura sessuale, solo per il fatto di aver soccorso il malcapitato. Stamane in aula ha parlato il “festeggiato”, a cui era stato indirizzato il famoso bacio: un gesto spontaneo d’affetto, ha spiegato, perché tra loro non c’era nulla di più che una semplice amicizia.

    La vicenda ricorda un episodio analogo avvenuto solo tre mesi prima di questi fatti, sempre in Cuneo vecchia. Anche in quell’occasione la vittima, un 30enne di Sondrio, era stata presa di mira per il suo orientamento sessuale, all’uscita da un locale in via Saluzzo. Il giudice ha riconosciuto le finalità discriminatorie e applicato la relativa aggravante al colpevole dell’aggressione, un pregiudicato nordafricano. In questo caso invece il pm Raffaele Delpui ha domandato l’esclusione perché, sostiene, “l’imputato ha trovato una scusa come mille altre”. Il suo scopo sarebbe stato quello di “fare il galletto con gli amici” e l’insulto una semplice provocazione. Per lui, comunque, si chiede una pena di un anno di reclusione.

    “L’insulto ‘frocio’ non ha necessariamente connotazione sessuale, essendo di comune utilizzo” ribadisce l’avvocato Enrico Gallo, difensore dell’accusato, per il quale “il fatto che sia stata detta questa parola non può innescare l’aggravante dell’omofobia” a prescindere dall’effettivo orientamento sessuale dell’aggredito. Per la difesa in ogni caso “l’aggressione fisica non è provata, non comunque nelle modalità indicate dalle persona offesa e dai suoi amici”.

    Di tutt’altro avviso la parte civile, costituitasi con l’assistenza dell’avvocato Antonio Dell’Aversana: “Il mondo che descrive la pubblica accusa è un mondo ideale, dove due uomini che vanno a braccetto non dovrebbero destare alcuno scalpore: purtroppo non è così. La parte civile ha confermato il proprio orientamento sessuale e l’espressione usata è esattamente ciò che l’aggravante richiede”. A titolo di risarcimento è stata richiesta la somma di 15mila euro.

    La sentenza del giudice è attesa per il prossimo 14 luglio.

    Andrea Cascioli
    luogo CUNEO
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    Tag:
    cuneo - Fossano - omosessualità - Piazza Boves - Aggressione - centro storico - Cronaca
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