Un detenuto del carcere del Cerialdo sorpreso a parlare al telefono in bagno
La denuncia del sindacato di Polizia Penitenziaria Sappe: ''Ormai il traffico tra l’esterno e l’interno dei penitenziari è continuo''Ieri, domenica 18 gennaio, un detenuto del carcere del Cerialdo di Cuneo è stato sorpreso dal personale della Polizia Penitenziaria mentre parlava al telefono in bagno, utilizzando un cellulare. A darne notizia in un comunicato è il sindacato Sappe. A scoprire l'uomo il personale di Polizia in servizio nella Sezione Detentiva Accoglienza.
Commenta il Segretario Regionale del Piemonte Vicente Santilli: “A poco sono serviti i tentativi di ostruire la vista all’interno della cella, nel bagno in particolare. Ormai il traffico tra l’esterno e l’interno dei penitenziari è continuo”.
Netta la denuncia del Segretario Generale del Sappe Donato Capece: “A Cuneo, in Piemonte ed in tutta Italia sono decine i telefonini rinvenuti ogni giorno nelle carceri, in possesso a familiari ed amici di detenuti che tentano di introdurli in carcere con pacchi postali e nei colloqui. Come avvenuto a Cuneo, le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria per l’ennesima volta, pur se tra mille criticità operative, con livelli minimi di sicurezza e poche risorse umane, garantiscono ed assicurano la legalità contro il malaffare della criminalità nelle carceri. Nonostante la previsione di reato prevista dal art. 391 ter del Codice penale di recente emanazione per l’ingresso e detenzione illecita di telefonini nei carceri, con pene severe che vanno da 1 a 4 anni, il fenomeno non sembra ancora attenuarsi. Vanno adottate soluzioni drastiche, come la schermatura delle sezioni detentive e degli spazi nei quali sono presenti detenuti all’uso dei telefoni cellulari e degli smartphone”.
Redazione
CUNEO cuneo - Cronaca