Una sprangata al vicino dopo la lite. In aula nega tutto: “Ero svenuto”
Il diverbio sui paletti al confine tra due proprietà a Bombonina è all’origine della violenta reazione, per cui un 77enne è stato condannato anche a risarcire i danniIn aula ha detto di non ricordare nulla di quanto fosse accaduto, perché si era sentito male ed era rimasto svenuto fino all’arrivo dei carabinieri: “Mi sono risvegliato circa quarantacinque minuti dopo, nel fosso”. Sul fatto che l’uomo fosse finito in una bealera, dopo la violenta lite con il vicino, concordano in effetti anche i testimoni e i militari giunti sul posto. Non così, però, su quanto era accaduto prima.
G.L., classe 1948, originario di Cervere e residente nella frazione cuneese di Bombonina, è stato condannato a un anno e due mesi di reclusione con pena sospesa, perché ritenuto responsabile di aver colpito con una sbarra di ferro il suo vicino di casa. Col quale peraltro, a detta di entrambi, prima di allora non c’erano nemmeno state discussioni. I fatti dell’ottobre 2021 che hanno portato a processo il 77enne riguardano una violenta lite riguardo ad alcuni paletti di confine. L’anziano li aveva piantati sul bordo della strada poderale, il vicino lamentava di non riuscire a passare agevolmente con la macchina.
La stessa auto ci è andata di mezzo, quando gli animi si erano surriscaldati: per questo all’imputato è stata contestata l’ulteriore accusa di danneggiamento. “Abbiamo cominciato a discutere sul fatto che lui mi buttasse giù questi paletti” ha ammesso l’uomo: “La cosa è andata avanti per qualche minuto, con toni abbastanza aggressivi”. Poi il presunto svenimento, che contrasta con quanto raccontato invece dalla persona offesa e dal figlio di quest’ultima: entrambi affermano che il vicino sarebbe passato dalle parole ai fatti, colpendo il malcapitato al volto con una spranga di ferro. “Non sa cosa abbia fatto lui mentre ero svenuto” è l’unica risposta che l’imputato ha offerto in merito.
Per lui il pubblico ministero Luigi Dentis aveva chiesto una condanna a nove mesi di reclusione. “Assurdo ipotizzare un’alternativa a quanto successo” secondo l’avvocato Vittorio Sommacal, patrono della parte civile, che ha evidenziato come l’aggressione fosse avvenuta nella proprietà dell’altro uomo: “Non lo nega neppure l’imputato ed è apprezzabile anche dalle fotografie. Questo, a maggior ragione, rende assurda la pretesa di posizionare quei paletti”. “Le caratteristiche della ferita dimostrano l’impossibilità che sia stata inferta dall’imputato” ha obiettato l’avvocato Attilio Martino, mettendo in dubbio la dinamica accusatoria: “Può essere che abbia urtato contro qualcosa che gli ha procurato questa ferita”.
Il giudice Emanuela Dufour, nell’emettere la sentenza, ha disposto anche il pagamento di un risarcimento che verrà quantificato in sede civile.
CUNEO cuneo - Aggressione - danneggiamento - Cronaca - Bombonina

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