Uno spinello sul tetto di Cinelandia e lo spacciatore finisce condannato
Da una perlustrazione dei carabinieri è scaturito il processo. Il 25enne oggi è in un istituto psichiatrico: per lui la difesa aveva chiesto l’assoluzioneÈ partita da un controllo dei carabinieri nel parcheggio di Cinelandia, a Borgo San Dalmazzo, l’indagine per spaccio nei confronti di Kevin Josephin Andeng Mbia, poi condannato a un anno e sei mesi e a 3.600 euro dal giudice Elisabetta Meinardi.
Il 25enne, cittadino italiano di origine camerunense, residente a Cuneo, era stato riconosciuto dal ragazzo fermato dai militari nell’agosto del 2021. Stava fumando uno spinello, era insieme a due amici su tetto della multisala: “I carabinieri sono arrivati lì con la macchina e hanno sentito l’odore” ha ricordato il testimone, all’epoca 23enne. L’appuntato scelto Rosalino Monni conferma di essersi avvicinato attirato dal suo “fiuto”. La zona, spiega, è “notoriamente utilizzata dai ragazzi per consumare stupefacenti”: “Abbiamo notato un’auto al buio con tre ragazzi giovani, intenti a scattare foto”.
Il 23enne perquisito aveva consegnato un porta tabacco con una decina di grammi di marijuana, più tre pezzetti di “fumo” e olio di hashish: “Disse di non conoscere molto bene il ragazzo da cui aveva acquistato gli stupefacenti, in caserma ci fu un successivo riconoscimento, nello stesso pomeriggio: era un ragazzo di colore, alto, residente a Cuneo”. Ovvero Andeng, già noto alle forze dell’ordine e pregiudicato per droga. Al momento del processo si trovava ricoverato presso una Rems, in esecuzione di un provvedimento del gip.
Una circostanza che la difesa ha menzionato per chiedere l’assoluzione: “Viene di continuo ricoverato e dimesso, oppure fugge da istituti psichiatrici”. Una perizia aveva escluso la non imputabilità, ma riconosciuto nello stesso tempo un disturbo schizoaffettivo e un disturbo da uso di cannabis: “La dottoressa ritiene fosse capace di intendere perché solo in quel periodo assumeva una terapia” ha sostenuto il suo avvocato. In casa sua, sottoposta a perquisizione, erano stati trovati solo psicofarmaci prescritti per uso personale.
Per lui il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a un anno e due mesi. Il giudice ha accolto la richiesta di condanna ma concesso la sospensione della pena, già accordata dal tribunale in una precedente occasione.

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