Caso pandoro, Ferragni è pronta a risarcire una pensionata che acquistò il dolce Balocco
“Voleva fare beneficenza, è una fervente cattolica” spiegano gli avvocati della 76enne. A gennaio potrebbe arrivare la sentenza nei confronti dell’influencerSi profila un risarcimento da parte di Chiara Ferragni ad una signora di 76 anni che ha acquistato alcuni Pandoro Pink Christmas e che, lo scorso settembre, ha chiesto di essere parte civile nel procedimento in cui la influencer è imputata per truffa aggravata, assieme ad altre due persone, per gli ormai noti casi del dolce natalizio prodotto da Balocco e delle uova di Pasqua. Nella scorsa udienza predibattimentale era stata emessa sentenza di non luogo a procedere nei confronti di Alessandra Balocco, presidente e amministratrice delegata dell’azienda dolciaria fossanese, venuta a mancare lo scorso 4 agosto.
Per la Procura, Ferragni avrebbe ingannato i consumatori e avrebbe ottenuto, tramite le due campagne commerciali orchestrate insieme ai produttori, un ingiusto profitto di circa 2,2 milioni di euro, oltre a benefici non calcolabili “dal ritorno di immagine”. In particolare, l’operazione Balocco avrebbe indotto in errore “un numero imprecisato di acquirenti” convinti che con il proprio acquisto del Pink Christmas (al prezzo di 9,37 euro invece dei 3,68 euro del prodotto tradizionale) avrebbero finanziato la raccolta fondi a favore dell’ospedale Regina Margherita di Torino.
Le società della Ferragni hanno incassato poco più di un milione di euro per pubblicizzare via Instagram l’iniziativa benefica, per la quale la sola Balocco aveva destinato 50mila euro a favore dell’ospedale, indipendentemente dalle vendite. Un presunto “errore di comunicazione” che si sarebbe verificato anche in un’altra occasione, nella quale Ferragni promuoveva l’acquisto di uova di Pasqua per sostenere l’associazione I Bambini delle Fate. L’imprenditrice ha sempre ribadito di non aver mai commesso alcun reato.
Da quanto rivela l’Ansa, sono in via di definizione le trattative per chiudere la transazione economica. Alla prossima udienza predibattimentale, il 4 novembre, la pensionata campana assistita dagli avvocati Giulia Cenciarelli e Mario di Salvia dovrebbe revocare la sua istanza. Il danno, che era stato quantificato, sarebbe di circa 500 euro. “Voleva fare beneficenza. - avevano spiegato i legali della donna - È una fervente cattolica, ci teneva e solo lo scorso aprile si è resa conto di quello che era successo, che la sua beneficienza non era andata a buon fine”.
Fra una settimana, in aula, il giudice della terza sezione penale di Milano Ilio Mannucci Pacini dovrà decidere sulle altre richieste di parte civile (due associazioni di consumatori) e si passerà alla fase dell’ammissione dei riti alternativi. È probabile che si arrivi ad un processo con rito abbreviato e con udienze già fissate per il 25 novembre e il 19 dicembre. A gennaio potrebbe arrivare la sentenza.
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