La lite per un fotomontaggio osceno su Facebook porta a processo un 49enne benese
Lâuomo è stato denunciato da una sanremese che aveva trovato sul suo profilo social un commento dello sconosciuto, giudicato di cattivo gustoUtenti dei social fate attenzione, anche un commento di dubbio gusto può mettervi nei guai con la giustizia: è successo a un 49enne di Bene Vagienna, G.C., accusato di diffamazione dopo la denuncia di una 36enne di Sanremo.
G.C. avrebbe dato della âpsicopaticaâ alla donna, additandola ai suoi contatti di Facebook, dopo che questâultima aveva chiesto e ottenuto dal social network la rimozione di unâimmagine oscena pubblicata sul suo profilo dal benese nel novembre 2016. A fare da involontario âtramiteâ fra i due, perfetti sconosciuti sia nella vita reale che sul web, era stata unâamica della sanremese, che aveva tra i suoi contatti virtuali anche G.C.: âLei mi aveva invitata a cena, prima di partire da casa ho scritto sulla sua bacheca personale âho fameâ e mi ha risposto pubblicando una foto del sugo che stava cuocendo. Sotto quel post è poi apparso un commento in cui si vedeva il profilo di una donna che pratica sesso orale dentro a una tazza di cappuccinoâ.
La titolare del profilo, ha aggiunto la sua amica, âci è rimasta male soprattutto perchĂŠ in quel periodo stava intraprendendo un percorso per lâaffidamento dei figli del suo compagno: era una situazione delicata e quel che era successo non era piacevoleâ. Per questo avrebbe chiesto allo sconosciuto di rimuovere lâimmagine oscena e poi, non ottenendo risposta, lâavrebbe segnalata alla censura del sito. La cosa però avrebbe scatenato lâira di G.C. che in un successivo post aveva chiamato in causa la loro comune conoscenza: âScriveva che la mia amica era âuna psicopaticaâ e che âstupida è ancora poco per definirlaâ: sul suo profilo ha ripubblicato anche la foto, commentata dai suoi amiciâ. Da qui era nata una successiva richiesta di rimozione del post con i commenti offensivi e poi la querela.
Per giungere allâidentificazione del profilo di G.C. come autore dei commenti, la polizia giudiziaria ha analizzato tutti i profili con lo stesso nome presenti sul social network: uno riportava la stessa foto profilo immortalata negli screenshots. Su quella bacheca era visibile inoltre la targa di unâauto incidentata che è risultata essere intestata allâimputato.
Il giudice ha rinviato il processo al 16 giugno per lâesame dellâimputato, dei testi e del consulente della difesa.
a.c.

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