Un inferno di botte e droga, l’incubo della fidanzata ragazzina finisce con la denuncia
Dopo la relazione con un uomo più vecchio di 25 anni, iniziata quando lei era minorenne, si è arrivati al processo: “Potrebbe uccidermi” confidava alle amicheNon solo uno stalking durato anni ma una sfilza di episodi di violenza, molti dei quali documentati dai referti ospedalieri o dai selfies che lei mandava alle amiche, altri dai carabinieri, intervenuti anche dopo la vicenda più grave, un’irruzione nell’abitazione della ragazza a Fossano. E poi la droga, cocaina e non solo, che la ragazza aveva incominciato a prendere insieme a lui: lei aveva appena quattordici anni all’inizio di quella relazione da incubo, lui venticinque in più.
L’uomo, un albanese residente a Fossano, classe 1979, è stato incarcerato dopo la denuncia della ex. In aula ha parlato, nell’ultima udienza, anche la sorella della persona offesa: “All’inizio io e mia mamma pensavamo fosse un ragazzo giovane, mia sorella aveva detto così: poi ha detto la verità e da lì è uscito tutto, noi vedevamo che veniva a casa e aveva i lividi, non stava bene, non era più lei”. La sorella, però, almeno dapprincipio cercava di nascondere tutto. Poi aveva incominciato a confidarsi: “Era apatica, all’inizio non traspariva nessuna emozione: sembrava di parlare con un fantasma, non aveva neanche le forze di fare niente. Era come se non avesse più l’anima”.
L’ultimo episodio, quello da cui è scaturita la denuncia, risale all’estate del 2023: i vicini di casa raccontano di aver visto la giovane trascinata a forza per i capelli fuori dalla sua abitazione, mentre piangeva e cercava di dimenarsi. “Chiedeva aiuto, diceva lasciami stare e vattene via” ricorda un testimone che chiamò i carabinieri: “L’abbiamo vista trascinata per i capelli da questo ragazzo che non avevo mai visto. Poi si sono affacciati in tanti. Purtroppo la sera è diventata una specie di spettacolo, lui diceva di stare lontani e farsi gli affari propri”.
Anche con i carabinieri, però, la giovane aveva faticato molto ad aprirsi: “In tutte le deposizioni ci lasciava con il dubbio che avesse altro da dire, in tutte diceva che aveva paura e riferiva di sentirsi in pericolo” ricorda il maresciallo maggiore Angelo Cortellessa che raccolse per primo quei racconti. In una foto, riferisce il militare, “si vedeva chiaramente la parte sinistra del volto tumefatta”. In un’altra c’era un arrossamento alla guancia dopo un forte schiaffo, un’ulteriore immagine ritraeva il sopracciglio della ragazza ancora sanguinante.
Non mancano i referti medici, almeno quattro in un arco di tempo compreso fra il 2020 e il 2023. In un’occasione, dopo essere stata schiaffeggiata e strattonata per i capelli a detta di alcuni passanti, la persona offesa si era allontanata dal pronto soccorso contro il parere dei sanitari. Succedeva solo quattro mesi prima di quel giorno di settembre di due anni fa in cui il 44enne si era introdotto in casa di lei per picchiarla, procurandole un’infrazione della costola e un mese di prognosi: “Non sai a che livelli è arrivato, mi è addirittura entrato in casa con la scala e mi ha lasciata mezza morta” racconterà la giovane a un’amica, la stessa a cui parla più tardi della decisione di denunciarlo. “Lui non lo deve sapere, sennò va fuori e potrebbe anche uccidermi” commenta in quell’occasione.
La gelosia e le paranoie di lui su presunti furti di droga, quella che spesso i due consumavano insieme, sarebbero stati all’origine di quelle violenze. Succede ad esempio, racconta lei, nel dicembre 2022, quando dopo una lite lui avrebbe cercato di strangolarla con il cavo di una lampada per poi colpirla con un pugno all’occhio destro. Anche in quel caso gli effetti del pestaggio erano stati documentati con una foto inviata all’amica. A marzo, in un ristorante del centro cittadino, era già successo che qualcuno chiamasse i carabinieri dopo aver visto l’uomo dare in escandescenze e sbattere contro un muro la testa della ragazza.
“È peggiorato tantissimo, ha le allucinazioni” confidava in quei mesi la fidanzata alle amiche: “Dice che mi vede nei palazzi della gente, mi sente addirittura. Quando fuma cocaina cammina tanto e mi fa camminare da morire, anche tutta la notte”. Il primo aprile si attende la discussione del caso.
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