Il fucile (scarico) puntato contro la vicina: la lite tra condomini finisce con una condanna
Allâorigine del processo per minaccia unâannosa âfaidaâ tra due nuclei familiari a MondovĂŹ. Lâimputato tornava da una battuta di cacciaĂ terminato con una multa il processo per minaccia a carico di un uomo residente a MondovĂŹ, denunciato dalla ex vicina. Si tratta di unâannosa âfaidaâ tra i due nuclei familiari, da cui sono scaturiti anche altri procedimenti penali.
Nel caso di specie A.S. era accusato di aver brandito il fucile nel cortile condominiale, puntandolo contro la donna, una 54enne sposata e con figli che ha in seguito cambiato abitazione. Quel pomeriggio di sei anni fa, ha ammesso lei stessa, una brutta lite con la moglie dellâimputato era giĂ degenerata prima ancora che A.S. tornasse a casa: âLâho colpita con uno schiaffoâ ha riconosciuto la querelante. Al ritorno dellâimputato da una battuta di caccia, gli animi si sarebbero di nuovo esacerbati: âHa puntato il fucile contro di me e mio marito, che era vicino, glielâha tolto di manoâ ha raccontato la donna, sostenendo che il vicino avrebbe anche istigato la moglie ad accoltellarla.
Lâaccusato, dal canto suo, ha negato gli addebiti, precisando di aver solo preso il fucile dallâauto per riporlo nella sua rimessa in cortile: âHo sentito i bambini piangere e mia moglie che urlava, dopo essere stata picchiata. Il fucile era nel mio laboratorio a trenta metri di distanza, ho detto qualcosa come âquesta qui vuole una fucilataâ e ho fatto il gesto di andarlo a prendere, ma nientâaltroâ. In tutto questo, ha aggiunto, aveva comunque lasciato le cartucce sulla vettura. âLâavevo visto frugare, non so dire però se il fucile fosse caricoâ ha detto il marito della 54enne, presente ai fatti. Un altro testimone, amico dellâimputato, era con lui quel giorno. Ha confermato di averlo visto bisticciare con la vicina, senza però comprendere cosa stessero dicendo. Non ci sarebbero state minacce con lâarma: âCe lâaveva sotto braccio, a un certo punto non ho piĂš visto la custodiaâ.
Questo particolare, soprattutto, aveva indotto il pubblico ministero a ritenere fondata lâaccusa e a chiedere una sanzione pecuniaria. âNon è un fatto isolato e nemmeno una sciocchezza, è stata una minaccia graveâ ha sostenuto lâavvocato di parte civile Stefano Barzelloni: âLa minaccia si inserisce in un contesto di accuse reciproche e procedimenti pendentiâ. Lâavvocato Piero Jemina, difensore dellâimputato, ha negato che potesse esservi in quel contesto una vera minaccia: âIl fucile non è mai uscito dalla custodia, non si capisce allora cosa volesse âpuntareâ. Nessuno dei testi ha affermato che fosse carico. In definitiva vi era un oggetto scarico allâinterno della custodia, non era da considerarsi in quel momento unâarmaâ.
Il giudice Lorenzo Labate ha infine comminato allâimputato una multa di 800 euro.
Andrea Cascioli

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