Imam ferito, il sindaco Robaldo incontrerà il prefetto di Cuneo

“Un episodio spiacevole risolto grazie alle forze dell’ordine, al responsabile della comunità musulmana e al concorso di alcuni membri della comunità rom”: così Luca Robaldo, sindaco di Mondovì e presidente della Provincia di Cuneo, commenta le proteste che fino alla tarda serata di ieri hanno visto fronteggiarsi in strada la comunità musulmana cittadina e alcune persone di etnia rom.

 

All’origine delle tensioni un violento alterco scatenatosi nell’abitazione di Ayoube Alsalami, cittadino marocchino, da otto anni imam della moschea di Mondovì. L’uomo è stato ferito da un vicino di casa di nazionalità rumena e portato in ospedale. La notizia ha scatenato l’immediata reazione di centinaia di musulmani, che hanno bloccato la circolazione stradale in via Risorgimento per diverse ore.

 

Opposte le versioni sull’accaduto: i seguaci dell’imam sostengono che il vicino si sia introdotto in casa sua per rubare le offerte per il Ramadan. L’uomo, invece, afferma che la lite si sarebbe scatenata per via dei rumori molesti provenienti dall’abitazione, dove erano in corso le celebrazioni per l’Eid al-Fitr, la fine del mese sacro di digiuno. Escluso, in ogni caso, un movente religioso. Entrambi i vicini di casa hanno avuto una prognosi di otto giorni e annunciato una querela per lesioni personali.

 

Il sindaco è accorso per placare gli animi, parlando ai presenti con un altoparlante e mettendosi in collegamento con l’imam dall’ospedale: “Come sindaco ho ritenuto doveroso intervenire per contribuire al dialogo” dice Robaldo, ringraziando per il loro intervento i carabinieri, la Digos e il presidente della comunità islamica Mohamed Bouzerda.

 

Nei prossimi giorni il capo dell’amministrazione comunale incontrerà il prefetto di Cuneo. L’imam ha riportato lievi lesioni e non ha ancora fatto rientro a casa: al momento è ospite di amici.

Redazione