Mondovì, botte e insulti ai Carabinieri dopo la notte brava: condannato un marocchino

Il locale era già chiuso da mezzora, nella notte del 7 ottobre 2018, quando M.R., cittadino marocchino di 25 anni, vi aveva fatto irruzione urlando e minacciando i presenti. All’arrivo dei Carabinieri, chiamati dai gestori, il giovane aveva dato in escandescenze e aveva poi continuato a inveire e aggredire i militari anche dopo essere stato portato in caserma e rinchiuso in camera di sicurezza.

Questa mattina davanti al tribunale di Cuneo l’uomo è stato chiamato a rispondere dei reati di lesioni personali aggravate e continuate, minaccia, oltraggio e resistenza continuata a pubblico ufficiale. Tutto sarebbe nato dalla presunta sparizione di un cellulare: verso le tre e mezza, secondo i baristi del pub ‘I Baccanali’, l’imputato era entrato urlando “brutti bastardi, tirate fuori il mio telefono”. Il fatto che fosse alterato e ubriaco li aveva spinti a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine.

Il sopraggiungere di due pattuglie dei Carabinieri in rapida successione, però, non era bastato per ridurlo a più miti consigli. Anzi, proprio a quel punto aveva cominciato a dare in escandescenze, opponendo una forte resistenza all’arresto con calci, pugni e sputi e minacciando di stupro una ragazza presente. Le intemperanze erano poi continuate in caserma, dove i militari dell’Arma avevano faticato non poco per ridurlo alla ragione: in camera di sicurezza il giovane aveva continuato a urlare, suonare il campanello con insistenza e picchiare testate per ore, colpendo con un calcio un carabiniere entrato per perquisirlo.

Passata la sbornia il 25enne ha poi cercato di scusarsi con gli aggrediti, ma la notte di follia gli è comunque costata cara: è stato condannato infatti a un anno e quindici giorni di reclusione e a una sanzione pecuniaria di 2000 euro. MONDOVÌ