Nel 2021 i morti sulle strade della Granda sono tornati ai livelli pre pandemia
In totale 48 vittime, erano state 38 nel 2020 segnato dal lockdown. Il mese peggiore è stato luglio con 11 mortiNel 2011 erano stati 51. Dieci anni dopo, a fine dicembre 2021, sono 48. I dati sui decessi causati da incidenti stradali nella Granda non sono cambiati di molto in un decennio. Il bilancio – rilevato dall’Ufficio Stampa della Provincia da fonti giornalistiche – resta drammatico e in fase di ripresa rispetto ai dati del 2020 (38 morti) relativi però ad un anno particolare perchè segnato dalla pandemia e dai successivi lockdown e le restrizioni che hanno limitato molto anche gli spostamenti stradali. Il dato del 2021 supera quello del 2019 (44 decessi), un anno senza pandemia.
Nel dettaglio sono 36 morti in auto, 5 pedoni, 4 in moto e 3 in bici. Il mese peggiore è stato luglio con 11 morti, seguito da maggio con 8 e agosto con 6. Non è quindi il maltempo invernale o le condizioni del manto stradale la causa più rilevante degli incidenti. Piuttosto la distrazione da telefono mentre si guida, la velocità , le alterazioni psicofisiche, la mancanza di prudenza, non allacciare sempre cinture e seggiolini, la mancata attenzione anche rispetto a ciclisti e pedoni.
Qualcosa nel frattempo si è fatto e i dati non sono confrontabili rispetto a più di vent’anni fa. Nel primo anno del rilevamento, il 1998, i morti registrati in provincia di Cuneo furono 138 in un solo anno. Negli anni successivi si verificò un costante calo: 125 morti nel 1999; 122 nel 2000; 115 nel 2001; 116 nel 2002; 116 nel 2003; 105 nel 2004; 83 morti nel 2005; 71 nel 2006; 78 nel 2007; 72 nel 2008; 57 nel 2009; 68 nel 2010; 51 nel 2011; 51 nel 2012; 48 nel 2013; 42 nel 2014; 48 nel 2015; 33 nel 2016; 59 nel 2017; 44 nel 2018. Oltre ai decessi, bisogna poi tenere conto dei feriti e dei disabili permanenti.
Secondo i dati Istat la provincia di Cuneo ha avuto nel 2020 un indice di mortalità (morti per 100 incidenti) del 4,53, il più alto a livello regionale e più che doppio rispetto al valore medio nazionale (pari a 2,02). E’ il problema di una provincia che forse paga il prezzo di una grande estensione territoriale e di tanti poli di riferimento medio-piccoli, tant’è che si è costretti a numerosi e continui spostamenti tra abitazione e lavoro, salute, istruzione, divertimento.
c.s.

Provincia - morti
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