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    CEVA - Tuesday 18 July 2023, 17:30

    Non sapeva di essere “convivente”: assolta dall’accusa di truffa sul reddito di cittadinanza

    Una giovane egiziana, residente a Ceva, si è vista denunciare per non aver dichiarato il reddito di una persona in casa sua. Ma lei era ignara di tutto
    Non sapeva di essere “convivente”: assolta dall’accusa di truffa sul reddito di cittadinanza
    “Al CAF non mi hanno mai chiesto un certificato di residenza. Non mi costava nulla e avrei evitato questo problema”: a parlare è una giovane egiziana di 25 anni, M.T., oggi domiciliata a Torino per ragioni di studio ma residente a Ceva. Qui aveva affittato un alloggio e presentato una domanda per l’ottenimento del reddito di cittadinanza, nel gennaio di due anni fa.
     
    Dopo una verifica della Guardia di Finanza, si è vista recapitare la denuncia per una presunta frode. La sua famiglia anagrafica risultava infatti costituita da due persone, ovvero lei e un altro egiziano, celibe, classe 1993. Quest’ultimo risultava avere un contratto a tempo indeterminato, ma la circostanza non era stata comunicata all’Inps: “La differenza ammonta a circa 1800 euro in più, rispetto a quanto avrebbe dovuto percepire di reddito” ha spiegato in aula il maresciallo Giovanni Mansi.
     
    Il punto è che la ragazza non aveva alcuna idea di chi fosse questo “convivente”. Lo ha ribadito davanti al giudice: “Non ho mai conosciuto questa persona e non sapevo che avesse la residenza in quella casa. Ora vivo a Torino ospite di una mia amica”. L’uomo ha confermato di non avere in effetti mai vissuto a Ceva: “Sono sempre stato a Millesimo, insieme a mio fratello. Ma avevo residenza a Ceva perché avevo indicato l’alloggio di proprietà di mio cugino”. Cioè, appunto, la casa affittata dall’ignara imputata.
     
    Alla luce degli elementi emersi in istruttoria, il pubblico ministero Alessandro Bombardiere ha chiesto l’assoluzione per mancanza dell’elemento soggettivo del reato. L’avvocato Paolo Folco, per la difesa, si è associato alle conclusioni, accolte dal giudice Elisabetta Meinardi che ha infine assolto la 25enne con la formula “il fatto non costituisce reato”.
    a.c.
    luogo CEVA
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    Tag:
    immigrazione - Guardia di Finanza - Ceva - Cronaca - Reddito di Cittadinanza
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