Padre e figlio travolti e uccisi in autostrada, il presunto pirata della strada risiede nella Granda

Si indaga ancora per comprendere l’esatta dinamica del tragico incidente che nella notte di venerdì 28 aprile, sulla A21 Brescia-Torino all’altezza dello svincolo Casteggio-Voghera nel Pavese, è costato la vita a un ragazzino di appena 11 anni e a suo padre 45enne.

 

I due, entrambi di nazionalità francese, sono stati travolti e uccisi da un’automobile sopraggiunta dopo che il furgone Berlingo su cui viaggiavano era stato tamponato da un’altra vettura. Secondo quanto si è appreso, il furgone si sarebbe fermato all’improvviso sulla corsia nord dell’autostrada, forse a causa di un guasto. Il padre sarebbe quindi sceso per verificare le condizioni del mezzo, quando un’auto con a bordo una famiglia di Casale Monferrato (Al) aveva tamponato il furgone, provocandone il ribaltamento. Il figlio undicenne dell’uomo sarebbe stato sbalzato fuori dall’abitacolo a seguito dell’urto. A quel punto sarebbe sopraggiunto un altro veicolo che ha investito sia il ragazzino che il padre, mentre quest’ultimo cercava di soccorrere il figlio.

 

Assieme alle due vittime viaggiavano, di ritorno a Parigi dopo una vacanza in Italia, la madre di 43 anni e altri tre figli di 15, 14 e 4 anni. Tutti loro hanno riportato ferite lievi nell’incidente, così come le quattro persone a bordo dell’auto che ha tamponato il furgone.

 

L’investitore, un uomo residente in un comune dell’Alta Langa, è stato raggiunto e identificato poche ore dopo l’incidente nei pressi di Acqui Terme, nell’Alessandrino. Si era allontanato dal luogo senza attendere i soccorsi, per questo è accusato di omissione di soccorso oltre che di duplice omicidio stradale. Al momento si trova in stato di arresto nel carcere di Alessandria, dove era prevista per questa mattina l’udienza di convalida.

Redazione