L’“amico di famiglia” intasca 84mila euro: “Quell’uomo mi ha rovinato”

“Faceva una bella vita e non aveva mai lavorato” dice la coppia che ha denunciato M.P., un ex amico di famiglia che i due ritengono oggi responsabile di una truffa da 84mila euro ai loro danni.

A quell’uomo, presentatogli a sua volta da un caro amico, avevano affidato alla fine tutti i loro risparmi: diceva che li avrebbe investiti con l’aiuto di un misterioso “broker svizzero” di cui la coppia ha sempre sentito parlare, senza mai vederlo. Il sospetto, confermato dal broker, è che lo stesso M.P. spendesse il nome di un professionista che aveva conosciuto solo superficialmente anni prima, per mettere in atto il raggiro.

“Andavamo in montagna dove abitava lui, a Paesana, ogni quindici o venti giorni e ci sentivamo al telefono settimanalmente” racconta la persona offesa: “Spesso veniva da me dicendo di aver speso 400, 500 o 700 euro. Diceva anche ‘se alla mia compagna piace qualcosa, gliela compro’. A volte parlavamo di qualche oggetto per la casa commentandone la bellezza, la settimana dopo ce l’aveva in casa”. Uno stile di vita che l’amico avrebbe affermato di poter finanziare grazie a una pensione di invalidità dall’esercito e ai suoi investimenti.

“Parlando di questo - ricorda il querelante - ha menzionato il broker, qualificandolo come ‘un mio amico dalla Svizzera’: diceva di aver perso qualcosa ma di aver guadagnato molto. All’epoca c’era il Covid, io ho detto che avevo qualche risparmio da parte e di volerlo investire: lui ha detto che doveva sentire il socio prima di dare il consenso, per capire se potesse farmi entrare nell’investimento”. L’ok era arrivato poco dopo e da lì i fiumi di denaro: i risparmi di una vita, compresi quelli accantonati per il figlio ancora minorenne. A parte due ricevute, l’investitore conferma di non aver mai ottenuto niente in cambio.

La sorpresa peggiore era arrivata quando si era messo in testa di contattare il fantomatico broker. Scoprendo, però, che il numero di telefono corrispondeva a quello del suo “amico”: “Parlava, come lui, con accento romanesco e usava spesso l’espressione ‘passami il termine’” ha poi dichiarato in querela. “Mi ha rovinato ed è stata mia moglie a tirarmi fuori da questa storia. - confida il testimone - Oggi stiamo ripartendo da zero, ma è dura ricominciare: sono in debito con la banca e anche con i miei genitori”.

Il processo riprenderà il prossimo 2 dicembre. 

PAESANA