L’anziana madre è in ospedale, lui non torna: ora è accusato di abbandono
Affetta da una grave patologia neurodegenerativa, la donna è poi stata ricoverata in rsa. Ma il figlio avrebbe chiesto di riaverla a casa, racconta un medicoEra già stato in ospedale con sua madre altre volte, almeno due, ma in questa occasione lei non è più tornata a casa: già afflitta da una grave patologia neurodegenerativa, l’anziana è rimasta ricoverata per oltre un mese nel reparto neurologia dell’ospedale di Pinerolo, poi è entrata in rsa.
Sarà il giudice a decidere se il comportamento del figlio, convivente a Bagnolo con la madre fino al febbraio del 2020, configuri un abbandono di persona incapace. È questa l’accusa formulata dalla Procura, dopo la segnalazione dei sanitari: a loro l’uomo avrebbe detto, almeno in un primo tempo, di non essere più in grado di occuparsi di lei, a causa dell’acutizzarsi dei sintomi. All’arrivo in ospedale, confermano i medici, la paziente era già in uno stadio avanzato della malattia, tanto da non essere in grado di alimentarsi da sola né di rispondere alle domande.
Nell’ultima udienza il dottor Carmelo Roberto Labate, direttore della neurologia di Pinerolo, ha spiegato di aver constatato un deterioramento: “Era da un po’ che non assumeva il farmaco specialistico: c’era stato un peggioramento dal punto di vista neurologico, non avendo fatto visite di controllo non aveva più avuto la prescrizione”. L’impossibilità di comunicare con il figlio era determinata dal fatto che “il numero era errato o non rispondeva al telefono”. Tuttavia, nel periodo in cui la signora era ricoverata, il figlio aveva chiamato per chiedere che la madre venisse riportata a casa il giorno successivo in ambulanza, come era già accaduto in passato: “Ma insieme all’assistente sociale stabilimmo che non c’era una presa in carico adeguata: ci lasciava perplessi il fatto che non si fosse fatto vedere in ospedale”.
L’assistente sociale ha spiegato a sua volta di essere a conoscenza del fatto che in due precedenti occasioni la signora era stata dimessa e riaccompagnata a casa in ambulanza, perché il figlio non aveva la possibilità di raggiungerla. Anche i tentativi di rintracciare l’uomo a domicilio, affidandosi alla Polizia Locale, non avevano dato esito. La prossima udienza è fissata per il 6 febbraio, con la discussione del caso.

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