Quando la sicurezza è un âoptionalâ: condannato il titolare di una ditta di Casalgrasso
Nel capannone di unâazienda di volantinaggio, senza uscite di emergenza e dispositivi antincendio, si eseguivano anche riparazioni autoIn teoria era la sede di unâazienda di volantinaggio, la Europa PubblicitĂ . Nella realtĂ i Vigili del Fuoco che si erano recati in quel fabbricato di Casalgrasso, in seguito a un esposto, avevano trovato un panorama ben diverso da quello che si sarebbero aspettati. Due autoveicoli con il motore smontato, bidoni dâolio lubrificante, parti meccaniche, stufette, cavi, una bombola del gpl abbandonata a terra e altro ancora.
Un ambiente di lavoro molto disordinato dove mancava qualsiasi indicazione di sicurezza: âUna persona avrebbe fatto fatica a uscire di lĂŹ in situazioni di emergenzaâ ha osservato lâispettore antincendio dei Vigili del Fuoco che eseguĂŹ il sopralluogo. Non câera infatti una vera e propria uscita di sicurezza nĂŠ luci di emergenza o vie di fuga segnalate. La cartellonistica ânon inesistente ma comunque insufficienteâ, lâimpianto elettrico âmolto precario giĂ sul piano visivoâ e soprattutto un serbatoio di carburante conservato allâinterno del locale anzichĂŠ allâaperto come prescrive la legge.
Il tutto in presenza di oltre una tonnellata di materiali cartacei, compresi i volantini scaduti buttati al macero, che in caso di incendio avrebbero potuto costituire un facile innesco. Evidente il fatto che allâattivitĂ ufficiale, il volantinaggio porta a porta, la ditta affiancasse le riparazioni automobilistiche, come suggeriva anche la presenza dellâolio lubrificante e delle batterie.
Per questo i pompieri avevano dato al Comune la disposizione di disattivare lâimpianto e trasmesso alla Procura una notizia di reato per varie violazioni delle norme sulla sicurezza del lavoro e antincendio. Il titolare A.S., un immigrato nordafricano, aveva in prima battuta ottemperato alle principali prescrizioni, ma poi aveva cessato lâattivitĂ di colpo senza dar corso a ulteriori adeguamenti. âNon sono sicuro che A.S. fosse presente al momento del sopralluogoâ ha precisato lâispettore: âLe persone presenti non parlavano italiano ed erano sprovviste di documenti, solo uno di loro faceva da interpreteâ.
Lâimprenditore, incensurato ma irreperibile dallâautoritĂ giudiziaria, è stato condannato a sei mesi di arresto al termine del processo. Per lui il pubblico ministero aveva chiesto la sola pena detentiva senza unâammenda, tenuto conto che difficilmente sarebbe stato possibile riscuoterla.
a.c.

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