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    CAVALLERMAGGIORE - Friday 21 June 2019, 12:38

    Cavallermaggiore, derubò un giovane su un treno, condannato il marocchino dalle mille identità

    Il nordafricano, residente a Bra, risultava regolare in Italia ma aveva numerosi 'alias' ed era già stato espulso sotto falso nome
    Cavallermaggiore, derubò un giovane su un treno, condannato il marocchino dalle mille identità

    Può una stessa persona essere in possesso di un permesso di soggiorno regolare e nello stesso tempo trovarsi già colpito da un decreto di espulsione? Il curioso caso si è presentato questa mattina al tribunale di Cuneo dove il cittadino marocchino L.R. era a processo per furto, omessa presentazione del documento d’identità, false dichiarazioni alle forze dell’ordine e inottemperanza del decreto di espulsione dall’Italia.

    La vicenda pirandelliana dell’imputato prende avvio da un fatto abbastanza banale, il furto di un giubbotto su un treno a Cavallermaggiore nella notte del 3 marzo 2018. Dopo aver avvicinato alcuni ragazzi di ritorno da una notte in discoteca, l’uomo aveva sottratto a uno di loro la giacca ma era stato quasi subito fermato dalle forze dell’ordine e riconosciuto dal derubato.

    Il fermato non dichiara le sue generalità ma i suoi guai non sono finiti. Dai riscontri successivi risulta infatti che la persona poi identificata come L.R., disoccupato e residente a Bra, sarebbe sì in possesso di un regolare permesso di soggiorno, ma la Questura di Torino lo avrebbe già fatto oggetto di un decreto di espulsione sotto altro nome - e questo non sarebbe nemmeno l’unico suo ‘alias’.

    Oggi in udienza l’imputato si è avvalso di una interprete dall’arabo e ha negato tutti gli addebiti, sostenendo di trovarsi in Italia regolarmente dal 2015 e di essere stato oggetto di uno scambio di persona. Il pm Alessandro Borgotallo, invece, si è detto convinto che l’uomo “abbia mentito non solo al personale di polizia ma anche stamane, in un tentativo maldestro di giustificare la sua illecita permanenza sul territorio italiano e i reati commessi tra cui la falsa identificazione”.

    Il giudice Sandro Cavallo lo ha assolto per le false dichiarazioni ma condannato per le altre imputazioni a 7 mesi di carcere e un’ammenda di 10mila euro.
    a.c.
    luogo CAVALLERMAGGIORE
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    Tag:
    immigrazione - furto - Cavallermaggiore - Treni - Clandestini
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