Irrompe nell’alloggio del marito separato e lo trova con l’amante, lui finisce a processo: assolto
Per le accuse di maltrattamenti anche la Procura aveva chiesto l’assoluzione: “Non c’è prova di lesioni, la donna è entrata in casa con un sotterfugio”Una “burrascosa vicenda sentimentale”, come l’ha definita il pubblico ministero durante la requisitoria, è all’origine di un singolare procedimento giudiziario conclusosi con la piena assoluzione dell’accusato, cui erano contestate ipotesi di maltrattamenti e lesioni ai danni della ex moglie.
La coppia saviglianese era già in fase di separazione quando la donna aveva denunciato il marito. Il diverbio più grave, avvenuto nel dicembre 2019, si era svolto tra le mura della ex casa coniugale che la signora aveva ormai abbandonato. Quel giorno, ha spiegato, era ritornata perché aveva bisogno di alcuni oggetti, ma si era accorta di essere senza chiavi: “Ho suonato al cancelletto dell’abitazione, poi ho scavalcato perché lui non apriva” ha precisato.
L’uomo in effetti era dentro casa, ma in intimità con un’altra donna: “Mi sono arrabbiata, perché era casa mia e pagavo ancora l’affitto” ha detto la moglie “tradita”, ammettendo anche di aver cercato, in preda all’ira, di impedire che il marito e l’amante se la filassero. A quel punto sarebbe avvenuta la colluttazione: “Mi ha spintonata mentre eravamo sugli ultimi gradini di casa, poi sono andati via prima dell’arrivo della pattuglia”. Un paio di giorni dopo, in pronto soccorso, il referto che avrebbe fondato l’accusa di lesioni. Quella di maltrattamenti è riferita ad alcuni fatti precedenti, come quando, un paio di mesi prima, si era accesa una lite a seguito della scomparsa delle fedi nuziali e di una somma in contanti. “Solo nell’ultimo periodo lui è cambiato, quando ha preso una nuova compagna” ha detto l’autrice della querela, in seguito ritirata, aggiungendo comunque che “le aggressioni più manesche sono avvenute il giorno in cui l’ho trovato a letto”.
Davvero troppo poco, ha concluso il pm Alessandro Borgotallo, per giustificare accuse di quel tenore: “I riscontri rispetto a quanto in origine esposto in querela sono molto frammentari e non del tutto coerenti” ha detto il rappresentante della Procura, menzionando le testimonianze dei carabinieri che, chiamati in più occasioni, riferivano di aver constatato solo “paroline reciproche”. “Non c’è neanche prova delle lesioni” ha aggiunto il pubblico ministero, ricordando come la donna fosse entrata in casa “illecitamente, con un sotterfugio”: “Pare addirittura, dal racconto della stessa persona offesa, che lei si sia posta davanti all’ingresso perché non voleva che la coppia scoperta in flagranza di adulterio si allontanasse”.
“È una violazione di domicilio bella e buona” ha sostenuto l’avvocato Paolo Verra, difensore dell’imputato, menzionando anche la testimonianza dell’amante sorpresa: “C’è un contatto fisico che la teste riferisce essere stato uno ‘strattonamento reciproco’”. Da questa circostanza, aggiunge, “si è costruita una telenovela”. Cui ha posto fine il giudice Francesca Grassi, assolvendo l’uomo perché il fatto non sussiste.
Andrea Cascioli

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