Processo a Giulio Golia, parla la difesa: âMai una condanna per le âIeneâ in 26 anni di tvâ
Lâinviato della popolare trasmissione di Italia 1 è a giudizio per diffamazione, dopo la denuncia di un saviglianese che aveva definito âfurbettoâĂ sembrata richiamare a tratti un processo a un certo modo di fare informazione, piĂš che a un imputato, la discussione in aula del caso che vede alla sbarra a Cuneo lâinviato de Le Iene Giulio Golia.
Golia è accusato di diffamazione a seguito della querela presentata da un tecnico ortopedico di Savigliano, Silvio Galfione. La contesa verte in particolare su una frase pronunciata dallâinviato della popolare trasmissione di Italia 1, durante un servizio del 2018. Al termine dellâintervista con lui, Golia si era riferito a Galfione come a un âclassico furbetto che, fiutato il business, si è intascato lâideaâ. Nel caso specifico lâidea sarebbe stata quella di Fulvio Marotto, un ex artigiano di Treviso, amputato di entrambe le gambe a seguito di una malattia, che aveva messo a punto un proprio modello di protesi. Marotto e Galfione, conosciutisi durante una fiera di settore, avevano collaborato per un periodo allo sviluppo di un prototipo. Poi i rapporti si erano interrotti, ma Galfione aveva presentato qualche mese dopo un brevetto che il trevigiano riteneva un plagio della sua idea. Nei confronti dellâortopedico, va precisato, non è comunque stata avviata alcuna azione legale.
Per il patrono di parte civile, avvocato Carlo Blengino, quello delle Iene è âun racconto che non è una notiziaâ, ispirato da un modo di fare informazione basato âsul clickbait e sulla pubblicitĂ â. Lâortopedico, ha aggiunto il suo legale, âsi è visto additato come colui che ha ârubato le gambeâ a una persona disabile, dopo sette anni da una vicenda che lâaveva visto entrare in rapporto con Marotto e che nel 2018 era conclusa per tuttiâ. Il titolo del servizio era per lâappunto âLâuomo a cui hanno rubato le gambeâ: quella presentata dalle Iene, sostiene lâavvocato, âè una storia con alcuni falsi, le allusioni al âbusiness milionarioâ di Galfione o al fatto che i loro brevetti siano âgli stessiâ. Quella di Marotto è in effetti una bella storia, ma la storia che viene raccontata non è la sua, è quella di Galfioneâ. Non è vero, ha aggiunto ancora il legale, che Galfione non fosse stato in grado di spiegare nulla circa il suo brevetto, durante lâintervista: âMa quello che aveva detto non era funzionale a scarnificare una storia che avrebbe generato indignazione, come è poi avvenutoâ.
âIn ventisei anni le Iene non hanno mai subito una condanna definitiva per diffamazioneâ ha obiettato il legale di Golia, lâavvocato Stefano Toniolo: non sarebbe stato lecito, ha aggiunto, sospendere la messa in onda del servizio solo perchĂŠ Galfione si riteneva insoddisfatto dellâintervista. âMarotto si è visto âbruciareâ lâidea con la presentazione del brevetto da parte di Galfioneâ ha sostenuto il difensore, osservando che in questo senso non sia ingiurioso parlare di âidea rubataâ o di âfurbettoâ: âLa ricostruzione offerta dalla parte civile non è stata credibile nĂŠ in intervista nĂŠ durante il processo. Non si è colto quale fosse lâaspetto innovativo nel brevetto di Galfioneâ. In merito al fatto che la vicenda non fosse piĂš âattualeâ, si è replicato: âNon è vero, perchĂŠ le protesi erano in fase di produzione da parte della societĂ svizzera avviata da Galfione, poi messa in liquidazione un mese dopo il servizio delle âIeneââ. Nel servizio, in ogni caso, âi brevetti vengono definiti non âidenticiâ, ma âmolto similiâ: una terminologia del tutto appropriataâ.
Alle conclusioni della difesa si è associata lâavvocato di Mediaset, Giulia Mangialardi: âNon si pretenda di far credere che il servizio fosse finalizzato a un attacco ad personam verso Galfione. Il servizio era dedicato a celebrare lâesperienza e la reazione di Marotto allâingiustizia che la vita gli aveva messo davantiâ. Inevitabile, in questo senso, âsoffermarsi anche sulla delusione provata da lui allorchĂŠ è sfumata lâopportunitĂ di realizzare il suo sogno. Le âIeneâ si inseriscono sul solco di questa esperienza, che era giĂ stata oggetto di interesse da parte di testate e programmi radiofoniciâ. Il criterio di veritĂ , ha aggiunto la rappresentante del responsabile civile, va interpretato in senso ampio nel caso del giornalismo dâinchiesta: âNon significa che vada bene pubblicare notizie false, ma che è sufficiente il requisito della veritĂ putativaâ.
Nei confronti dellâinviato la Procura ha chiesto una condanna pecuniaria alla sanzione di 2.500 euro. Il giudice si esprimerĂ lâ8 maggio.
a.c.

Savigliano - Le Iene - Cronaca - Diffamazione - Giulio Golia - Silvio Galfione - Fulvio Marotto
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