SocietĂ fittizie intestate a peones e morti: sgominata unâassociazione a delinquere impegnata in intricate frodi fiscali
Ai carneadi gli spiccioli, mentre i vertici dell'organizzazione evadevano milioni di euro. In tre dietro le sbarre, sei ai domiciliariUnâindagine iniziata nel 2017 dalla Guardia di Finanza di Cuneo, e conclusa nelle scorse settimane, ha smantellato unâassociazione a delinquere dedita allo sviluppo di intricate frodi fiscali. Gli indagati agivano tramite lâemissione di fatture false che portavano alla maturazione di crediti inesistenti con lâerario. Il sistema si avvaleva dellâutilizzo di âbad companyâ, aziende prive di vitalitĂ economica create al solo scopo di âalleggerireâ le societĂ beneficiarie del carico del costo dei dipendenti, di solito ribattezzate con nomi simili per non destare sospetti. Le prime erano intestate a delle cosiddette âteste di legnoâ, tra cui molti peones in stato di indigenza e in un caso addirittura un deceduto. Ai prestanome veniva elargito un rimborso di circa 500 euro al mese, che solitamente vedevano esclusivamente per le prime mensilitĂ . Nel frattempo le âgood companyâ proseguivano l'attivitĂ mantenendo i lavoratori alle loro dipendenze, ma sgravate del costo del lavoro.
In provincia di Cuneo sono finiti nei guai tre sodali dellâorganizzazione: il cuneese B.A. e il saviglianese G.P., entrambi indagati a piede libero, e il fossanese L.L., agli arresti domiciliari dai giorni scorsi, quando sono state emesse le misure di custodia cautelare. Tra i beneficiari individuati dalle Fiamme Gialle anche due imprenditori di Fossano: il 45enne P.M. e C.P., di 42 anni, anchâessi a riflettere sui loro errori tra le mura di casa. Lâorganizzazione, attiva in tutta Italia, aveva ramificazioni allâestero e in tutta Italia. Lâideatore del sistema di evasione, B.R., attualmente detenuto, aveva residenza nel Principato di Monaco, ma la base operativa era in via Roma a Torino, da dove coordinava la rete. Il principale fiduciario, F.N., anchâegli in carcere, risulta invece residente in Svizzera.
Dietro le sbarre è finito anche A.C., un commercialista catanese compiacente, considerato tra i professionisti piĂš in vista allâombra dellâEtna. Sotto indagine, ma a piede libero, ci sono anche due commercialisti che erano soliti vidimare dichiarazioni fiscali âtaroccateâ: si tratta di B.V. di Moncalieri e di G.C. di Rivarossa, piccolo centro della cintura torinese. Ai domiciliari non ci sono solo âcuneesiâ, ad altre tre persone ritenute componenti dellâorganizzazione è stata comminata la stessa misura. In totale gli indagati a vario titolo sono ventidue. Oltre alle ordinanze di custodia cautelare, nei giorni scorsi è stato disposto il provvedimento di sequestro di beni e disponibilitĂ per oltre 21 milioni di euro. Compresi nel valore del sequestro una villa nel Parco della Mandria di Torino, una casa di villeggiatura ad Alassio, alcune autovetture di lusso, tra cui una Bentley e una Jaguar e ben 35 orologi di ingente valore, tra i quali molti Rolex.
Le indagini, svolte dal nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Cuneo, coordinate dalla dottoressa Carla Longo dellâomonima Procura nella prima fase, e dal dottor Valerio Longi della Procura di Torino nella seconda, hanno coinvolto un grande numero di uomini. âSi tratta della piĂš importante operazione di servizio nel settore delle frodi fiscali degli ultimi anni - ha detto il comandante provinciale della Guardia di Finanza, Luca Albertario -. Ă un risultato considerevole, che va a beneficio di tutta la popolazioneâ.
Oltre alla contestazione del reato di associazione a delinquere finalizzata a commettere reati in materia fiscale ai fini di evasione dellâIVA, contestata a vario titolo agli indagati, sono state eseguite 11 verifiche fiscali agli imprenditori beneficiari del sistema. Questi ultimi si sono visti tassare i proventi illeciti. Tale operazione ha portato al recupero di oltre 16 milioni di euro di imposte.
Samuele Mattio

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