Espaci Occitan, ore 21
Dronero, torna "Passar la bercha": film e dibattiti sull'immigrazione
Appuntamenti per tre venerdì. Si comincia con L'ultimo viaggio il 14 novembre, poi due documentari di Andrea Fantino sui rifugiati e le aree interneL’espressione occitana passar la bercha, attraversare una fenditura tra le rocce, per gli abitanti delle Alpi occitane un tempo significava metaforicamente emigrare, per brevi periodi o stabilmente, in cerca di lavoro e di condizioni di vita migliori per sé stessi e le proprie famiglie. Questo fenomeno si ripropone oggi in tutta l’Europa, e in modo marcato a Dronero, con l’arrivo di numerosi nuovi cittadini da stati e continenti lontani. Per ricordare le motivazioni e i processi che resero migranti anche gli occitani e i piemontesi, dopo il successo della rassegna primaverile Espaci Occitan torna a organizzare alcuni incontri sotto l’egida del progetto Nega so 2, sviluppato nell’ambito del bando Territori Inclusivi e promosso da Fondazione Compagnia di San Paolo con la partecipazione di Fondazione CRC, per includere le persone con background migratorio, rendendo centrali i valori di multiculturalità e coesione. Si comincia venerdì 14 novembre alle ore 21 con la proiezione del film L’ultimo viaggio (maggio 2025) diretto e prodotto da Lorenzo Ceva Valla e Mario Garofalo.
Un prete trasporta in un baule il corpo della madre, che egli ha aiutato a morire, per seppellirlo in montagna, sulla riva di un lago vicino al confine. Smarritosi, incontra una pastora che accompagna clandestini oltre il confine, e che lo aiuterà nel suo proposito. I due personaggi, agli antipodi per personalità, durante un viaggio pieno di traversie avranno modo di conoscersi e di provare un’intesa inaspettata. Il film (82’) è stato girato anche nelle Valli Po e Infernotto, a Barge, Sanfront e sul Mombracco. I registi saranno presenti in sala per dialogare col pubblico. Venerdì 21 novembre alle ore 21 l’antropologo e regista Andrea Fantino proietterà Il mio posto è qui? Vivere da rifugiati in Italia (2022). Sei personaggi, tre località, da Cuneo a Castel Volturno passando per Roma: le testimonianze di rifugiati dell’Africa subsahariana che condividono il loro percorso esistenziale, condizionato dalla precarietà del sistema di accoglienza italiano ed europeo.
La “fortuna” e la “volontà” – cardini entro cui muovere i propri passi, secondo un protagonista del documentario – sembrano dissolversi in un tempo fatto di mobilità e di costrizioni, dove le istituzioni spesso non aiutano e l’inserimento in una nuova società è sovente nelle mani di singoli individui capaci di fare la differenza, o nella possibilità di diventare soggetti politici a tutti gli effetti, dando vita ad una lotta per conquistarsi i propri spazi e i propri diritti.
Il documentario è legato al progetto di ricerca internazionale Trafig promosso da Fieri. Al termine (87’), dibattito col regista. Venerdì 28 novembre alle ore 21 nuovo appuntamento con Andrea Fantino e Un paese da abitare (2024), prodotto da FIERI, Forum Internazionale ed Europeo di Ricerche sull’Immigrazione, nell’ambito del progetto SETT. Il documentario esplora tre aree interne d’Italia – le Valli di Lanzo in Piemonte, Montelaterone e il Monte Amiata in Toscana, e il borgo di Camini in Calabria – per dar voce a comunità locali, migranti, esperienze di resistenza e rigenerazione. Al centro del racconto, una domanda essenziale: cosa spinge o trattiene le persone – autoctone o arrivate da altrove – a vivere nei piccoli centri dell’Italia marginale? È possibile costruire un futuro condiviso tra vecchi e nuovi abitanti, in territori segnati dallo spopolamento? Al termine (100’), dibattito col regista. L’ingresso a tutte le proiezioni, che si terranno presso l’Istituto di studi di Espaci Occitan in Via Val Maira 19 a Dronero, è libero e gratuito. Per info www.espaci-occitan.org, [email protected], tel. 0171.904075, Fb @museooccitano, Ig @museo.occitano.
- 14/11/2025
- 21/11/2025
- 28/11/2025
Espaci Occitan, ore 21 Dronero - evento

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