Teatro Civico
Viàtico: la guerra di Clemente
Teatro Civico
La stagione “Il Teatro fa il suo giro” della Residenza Teatrale Municipale di Caraglio, di Busca, di Dronero e delle Valli Grana e Maira, propone un nuovo lavoro del Teatrino al Forno del Pane, “Viàtico: la guerra di Clemente”.
“Tremendo festino di Moloch, Olocausto vivo, la Morte in amore, Calvario d’Italia, Martirio inimmaginabile, Stanza dell’Ammazzatoio di Barbableu, Caverna di Barbableu, Routine macabra e vana, Imbestiamento, Pasto grasso di Moloch, Esperienza non dicibile, Mostruoso intontimento, Centomila Poe…”. In tutti questi e altri modi Clemente Rebora definisce la Grande Guerra. Nato a Milano, il 6 gennaio 1885, in una nota autobiografica il poeta scrive: “Servii nell’arma di fanteria come soldato, caporale, caporalmaggiore, sergente; in zona operazioni dal principio della guerra, nel settore Arsiero-Asiago, indi in prima linea, sul fronte di Gorizia (monte Calvario, Pdgora, Grafenberg) e discendendone nel Natale di quello stesso anno, in un ospedaletto da campo, per sfacelo interiore e fisico.” Nel centenario dalla Prima Guerra Mondiale, dire cosa è la guerra con le parole di un grande poeta e testimone, questo è l’intento di una messa in scena che sente propria l’affermazione di Andrej Tarkovskij: “L’orribile è sempre racchiuso nello stupendo, così come lo stupendo è racchiuso nell’orribile…”. Da questa contraddizione nasce l’arte nella sua bellezza e tragicità. Parole aspre, immagini vere, musica antica respiro della sacralità di ogni esperienza umana al di sopra della storia e del tempo. La compagnia è stata creata nel 1991 grazie all’intraprendenza dello scrittore e commediografo Buridan, morto a Caraglio nel 2001 (era nato a Stresa nel 1921); il nome del gruppo fa riferimento a quel forno del pane che è rimasto ed è diventato elemento di scenografia, nella tavernetta trasformata in teatro; associazione culturale dal 2004, divulga l’opera del letterato e traduttore (sua è la versione italiana de Il Rinoceronte di Ionesco). Tra gli allestimenti L’Eresia, ultima opera teatrale di Buridan, Caro Mario...una storia di boschi e ricordi, adattamento di racconti di Buridan sulla propria partecipazione alla Resistenza, L’ipotenusa e i suoi cateti sempre di Giorgio Buridan, D’amore amare per non crepare di Boris Vian. Teatrino al Forno del Pane è una compagnia iscritta alla UILT (Unione Italiana Libero Teatro).
Lo spettacolo va in scena al Teatro Civico di Caraglio in Via Roma 124 ed ha un prezzo di ingresso di 7 euro (posto unico).
Info: [email protected]Le date dell'evento:
- 13/05/2016 - 14/05/2016