Azione entra in Cuneo Civica: prove tecniche di “terzo polo” verso il 2027

Un’intesa tra una lista civica di maggioranza e un partito nazionale, Cuneo Civica e Azione, che è in realtà una “triangolazione” con Italia Viva e coinvolge in potenza anche un’altra formazione del centrosinistra, Cuneo Solidale Democratica.

Il patto tra il partito di Calenda e l’ex lista Crescere Insieme è stato sancito nella serata di giovedì con una conferenza congiunta al Ping di piazza Foro Boario. Si guarda al presente, una collaborazione nel quadro della maggioranza che sostiene Patrizia Manassero, ma anche al futuro quasi prossimo, ovvero le comunali del 2027. “Azione sta lavorando alla costruzione di una proposta politica, ma in ogni caso sarà alleata di Cuneo Civica” fa sapere il segretario provinciale Giacomo Prandi. Detto in altre parole, c’è l’ambizione di costruire una lista autonoma, ma qualora non si trovassero candidati a sufficienza i calendiani confluiranno in quella che - ai tempi di Giandomenico Genta alla guida di Crc e di Giovanni Quaglia in Crt - era nota informalmente come la “lista della fondazione”.

L’operazione dimostra che il rebranding dello scorso anno - da Crescere Insieme a Cuneo Civica - non era solo questione nominalistica. Dietro c’è l’ambizione politica di calare nel contesto cuneese quel progetto che, per dirla con le parole del coordinatore cittadino di Azione Nicolò Musso, “punta a mettere insieme culture liberali e riformiste per offrire risposte moderne”. È l’eterno ritorno del terzo polo, una formula che dall’effimera esperienza di Scelta Civica con Monti fino alla telenovela tra Calenda e Renzi ha collezionato fallimenti e delusioni a livello nazionale. Sul piano locale, tuttavia, non mancano le soddisfazioni, come dimostra il risultato di Casa Riformista alle recenti regionali toscane.

“L’evoluzione di Crescere Insieme è naturale e lineare” dice il coordinatore di Cuneo Civica Marco Bertone, sottolineando che “la volta scorsa è stata l’unica lista civica ad aver conseguito un aumento di consensi”. Si parte da quel risultato, l’8,8% delle comunali 2022, per guardare al 2027 con nuovo slancio: “Normalmente le civiche nel tempo perdono appeal, il fatto di avere nuovi ingressi aiuta moltissimo. Speriamo che Azione ci aiuti anche a trovare tematiche nuove per la città di Cuneo”. Un’intesa di questo tipo era già stata avviata con Italia Viva, il cui commissario provinciale Heldi Reinero Shahini era in platea ieri: “Il gruppo di Italia Viva a noi ha dato molto senza chiedere niente, è stata un’esperienza molto positiva” assicura Bertone. “Speriamo di fare di Cuneo un laboratorio” aggiunge a questo proposito l’assessore Andrea Girard: “La presenza di Italia Viva è per noi strategica, quella di Azione conferma che si può andare oltre i confini cittadini”. Non cambia nulla, aggiunge il coordinatore dei civici, quanto all’alleanza “parallela” varata con Cuneo Solidale Democratica e i soggetti politici della neonata Rete Civica.

Le due liste minori del centro-centrosinistra dovranno però decidere che strada intraprendere nell’eventualità - tutt’altro che remota - che l’attuale coalizione si spacchi, con Centro per Cuneo pronta a sfidare gli attuali alleati e i dem impegnati nella difficile composizione di un “campo largo” cittadino. “Né il gruppo Crescere Insieme né Cuneo Civica hanno generato tensioni nella maggioranza” rivendica Bertone: “Il nostro metodo è quello di lavorare a voce bassa e magari comunicando poco, ma trasmettendo nell’amministrazione le attività del gruppo. Probabilmente a qualcuno piace”.

Per Azione, invece, si tratta di accreditarsi nel capoluogo dopo l’azzeramento seguito all’addio di Enrico Costa e delle sue legioni: “Tra ottobre e dicembre dello scorso anno - ricorda Prandi - Azione ha avuto un ‘reset’ in provincia di Cuneo. In questo anno abbiamo fatto un lavoro molto importante per attirare amministratori comunali e aprire la prima sede. All’inizio del prossimo anno uno step ulteriore ci porterà a svolgere congressi cittadini di circolo: lo faremo anche su Cuneo”. I calendiani erano rimasti con una trentina di iscritti, appena dopo le regionali: “Ora sono centinaia e un terzo di loro sono under 30: è la percentuale più alta in tutta Italia”. 

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