Cuneo, l’appello di sindaca e consiglieri per il referendum: “Votate quel che volete, ma andate alle urne”
Pd, Cuneo Solidale Democratica e opposizione di sinistra insieme per battere l’astensionismo: “L’incitamento al non voto di La Russa? È reato”Un appello congiunto prima della seduta del Consiglio comunale, per ricordare ai concittadini che “il diritto al voto non è scontato”. È l’iniziativa che ha visto impegnata la sindaca Patrizia Manassero insieme a rappresentanti del Partito Democratico (la capogruppo Claudia Carli e le consigliere Sara Manassero e Santina Carla Isoardi, con la segretaria di circolo Erica Cosio), di Cuneo Solidale Democratica (Stefania D’Ulisse), del gruppo misto di maggioranza (Nino Pittari) e dei due gruppi di opposizione di sinistra civica, Cuneo per i Beni Comuni (con Ugo Sturlese) e Cuneo Mia (con Claudio Bongiovanni).
L’8 e 9 giugno (domenica dalle ore 7 alle 23, lunedì dalle 7 alle 15) si vota su cinque quesiti diversi. Quattro di essi riguardano il lavoro, nello specifico l’abrogazione della disciplina sui licenziamenti illegittimi introdotta dal Jobs act del governo Renzi (da allora il reintegro non è più automatico neanche in caso di licenziamento illegittimo), l’eliminazione del limite al riconoscimento di indennità ai lavoratori licenziati nelle piccole imprese, l’obbligo di indicare una causale per il ricorso ai contratti a tempo indeterminato, il riconoscimento della responsabilità dell’appaltante in caso di incidenti nei quali incorrano dipendenti di aziende che operano in appalto e in subappalto. Il quinto quesito è quello che prevede il dimezzamento dei tempi per la richiesta di ottenimento della cittadinanza italiana da parte degli stranieri residenti legalmente: con l’attuale legge si richiedono dieci anni di permanenza, se passasse il referendum ne basterebbero cinque.
“Votare è un diritto ma anche un dovere: votate cosa volete, sì, no o scheda nulla, ma andate a votare. Perché per il nostro diritto al voto qualcuno perse anche la vita”: le parole di Stefania D’Ulisse, capogruppo dei solidali, sintetizzano la posizione di tutti i presenti. Ugo Sturlese bolla come “intollerabile l’invito a non esercitare il diritto di voto, limitando la possibilità di ottenere un esito positivo anche da parte di chi vorrebbe usufruirne”. Tali posizioni, aggiunge il vicepresidente del Consiglio comunale, “appaiono in contrasto con precise prescrizioni legislative che configurano l’invito all’astensione come reato, come previsto dal testo unico delle leggi elettorali”.
Il bersaglio polemico è il presidente del Senato Ignazio La Russa, il quale aveva dichiarato poche settimane fa che avrebbe “fatto propaganda” per il non voto: “Non si può tollerare che la seconda carica dello Stato faccia discorsi che ledono il diritto di voto per il quale molti durante la resistenza sono morti” replica sul punto l’ex dem Antonino Pittari.
La sindaca fa appello in particolare sull’ultimo quesito, quello relativo alla cittadinanza: “Perché abbiamo bisogno di regole giuste per permettere a chi è al lavoro nelle nostre comunità di acquisire i diritti di cittadinanza in tempo civili”. Una riflessione condivisa dalla segretaria del Pd Erica Cosio: “Scegliere su questo tema vuol dire indicare quale nuovo patto sociale il nostro Paese vuole per una società sempre più multietnica e differenziata al suo interno”.
Da Claudio Bongiovanni di Cuneo Mia la sottolineatura è sul quarto quesito, riguardante la responsabilità degli appaltanti: “Delegare all’ultima impresa subappaltatrice la sicurezza è gravissimo, il committente deve controllare chi svolge il lavoro”.
Andrea Cascioli

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