Il Patto Civico apre le ostilità: “Cannoni a salve dal Pd”
Casus belli è l’ordine del giorno sulle aree interne, bocciato in Consiglio provinciale. Ma il messaggio agli “ex amici” riguarda le elezioni provinciali - e non soloNon è tanto la divisione, già registrata su temi anche più dirimenti, quanto il livello dello scontro. Il Patto Civico spara cannonate vere sul Partito Democratico nel momento in cui sbeffeggia le cannonate “a salve”.
Il pretesto ufficiale è l’ordine del giorno sulle aree interne, presentato dal gruppo di centrosinistra La Nostra Provincia e bocciato a maggioranza (8 voti contrari e 4 favorevoli): “Abbiamo votato contro l’ordine del giorno dei consiglieri provinciali del Pd - commentano i consiglieri “robaldiani” Pietro Danna, Silvano Dovetta, Ivana Casale e Vincenzo Pellegrino - non perché non fosse condivisibile bensì perché al tema delle aree interne la Provincia ha dedicato, proprio su intesa di tutti i gruppi consigliari, una riunione del Consiglio Provinciale aperto che ha visto la partecipazione, e l’intervento, di assessori e consiglieri regionali, parlamentari e sindaci e che ha investito il presidente Robaldo dell’impegno ad interloquire con la Regione al fine di proseguire nel percorso di sviluppo di queste aree”.
“Un impegno che è stato rispettato, - continua il Patto Civico - tanto che l’assessorato regionale competente ha riscontrato la richiesta della Provincia anche andando oltre quanto domandato: ha informato, infatti, che intende continuare a sostenere le aree interne cuneesi, ha richiesto al governo di continuare a fare altrettanto e chiesto alla Provincia stessa di insediare un tavolo al proposito. Più di così, cosa avrebbe potuto fare? È comprensibile che il Pd non si fidi dell’assessore Gallo ma almeno si fidi di quanto gli stessi consiglieri provinciali di quel partito hanno approvato il 20 ottobre nel Consiglio Provinciale aperto”.
Quindi la coda polemica, con tanto di ironie sull’“ennesimo cannoneggiamento a salve”: “Attendiamo ansiosi l’ennesimo comunicato stampa dei bravi colleghi consiglieri del Pd. Prevediamo, infatti, l’ennesima polemica di cui nessuno sente il bisogno. Patto Civico, sulle questioni concrete non farà mai venire meno il suo supporto, mentre non si fa trascinare in strumentali polemiche partitiche”. Il messaggio agli “ex amici” si chiude con una carezza - o quasi - sul voto favorevole all’altro odg, relativo alla castanicoltura: “Quando si tratta di proposte concrete e davvero rispondenti alle esigenze e necessità dei cittadini della nostra provincia, il contributo del Patto Civico non viene meno; diversamente accade ed accadrà quando le questioni vengono poste in modo strumentale e per meri fini di tornaconto politico”.
L’equivalenza tra La Nostra Provincia - alleanza che raggruppa anche realtà civiche di centrosinistra - e il Pd è ribadita più volte e vale come replica alle reiterate accuse di “falso civismo” mosse dai colleghi nei confronti dei pattisti. Nel mirino, si capisce, ci sono le prossime elezioni provinciali. Ma non solo quelle, dato che lo scontro attorno alle parole della deputata dem Chiara Gribaudo è sopito ma tutt’altro che dimenticato. Beppe Delfino, coordinatore di Centro per Cuneo ed esponente di punta del Patto Civico, lo ha ricordato ad alleati e avversari nelle più recenti uscite mediatiche: “L’intesa vale dal 2022 al 2027, per la realizzazione di un programma preciso”. E dopo? I nomi per il totosindaco sono già sul tavolo: non solo Enrico Collidà, ma anche Luca Serale e Cristina Clerico.
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