Il consigliere della Lega ricorda il giuramento di Pontida sui social, il Pd polemizza: "Lettura anacronistica"

 

"Come ogni anno, noi giuriamo di proteggere la nostra terra, contro i centralismi autoritari e facciamo del federalismo il nostro stendardo. La storia è dalla nostra parte”. Il consigliere regionale della Lega Matteo Gagliasso ha celebrato con un post su Facebook marchiato dal suo partito l’anniversario del giuramento di Pontida. La tradizione vuole che l’evento che ha portato alla nascita della Lega Lombarda contro l’imperatore Federico Barbarossa si sia tenuto il 7 aprile 1167. Un evento e un luogo al quale il partito fondato da Umberto Bossi è sempre stato molto legato, tanto da celebrarvi l’annuale raduno politico dei militanti del Carroccio. Negli ultimi anni, vuoi la svolta sovranista data al partito da Matteo Salvini, vuoi il lento abbandono dei riti degli albori, l’evento ha perso centralità nel movimento, ma il consigliere saviglianese ha comunque voluto ricordarne l’importanza condividendo sul social di Zuckerberg la poesia di Giovanni Berchet. 

 

Uno scritto che non è piaciuto al Partito Democratico della provincia di Cuneo, che nella mattinata di oggi ha attaccato Gagliasso con una nota diffusa agli organi d’informazione. I Dem hanno sottolineato alcuni passaggi, come il riferimento allo "straniero" che "col suo sangue la tinta dará” e asserendo che i "centralismi autoritari oggi vedono la stessa Lega seduta ai tavoli del potere”.

 

“Le piccole e grandi gaffe sono una sua cifra  e anche questa volta non si smentisce, infilando una lettura anacronistica dei versi di Giovanni Berchet e vantandosi di un giuramento tra lombardi - recita la nota rivolta al consigliere di Savigliano -. Per quanto nell'ultimo anno questa giunta regionale abbia inseguito la Lombardia su molte scelte, lei continua a rappresentare il Piemonte e Cuneo in particolare”.

 

Il Partito Democratico ha concluso lo scritto con un “suggerimento” all’esponente del Carroccio: “Prendere in mano la Costituzione, un documento, quello sì, che é stato scritto col sangue e il sacrificio di migliaia di italiani”.