Sinistra Italiana Cuneo sul referendum: “Era giusto provarci”
“La maggioranza degli italiani per scelta ideologica, per pigrizia o per partito preso hanno ritenuto di non presentarsi alle urne” commentano i vertici localiRiceviamo e pubblichiamo.
Tanto tuonò che piovve!
Come era quasi prevedibile l'agognato Quorum per validare i Referendum non è stato raggiunto. I sacrosanti diritti di chi lavora devono aspettare, quelli che fino a pochi lustri fa erano dati per intoccabili sono carta straccia e la maggioranza degli italiani per scelta ideologica, per pigrizia o per partito preso hanno ritenuto di non presentarsi alle urne vanificando in tal modo la possibilità di ripristinare alcuni diritti cancellati negli ultimi anni.
Il reintegro in caso di licenziamento senza giusta causa o giustificato motivo, maggiori tutele a chi lavora nelle piccole aziende, un freno al precariato dilagante e una normativa più stringente e capace di ridurre i rischi di infortuni e morti nei subappalti al “ribasso”, ovvero i quattro Referendum sul lavoro promossi dalla Cgil e da noi convintamente sostenuti sono stati purtroppo negati e va detto in molti casi, magari inconsapevolmente, dagli stessi potenziali beneficiari.
Certo, si sapeva, il Referendum era uno strumento a rischio anche alla luce dell'astensionismo dilagante e di quanto avvenuto negli scorsi anni, ma se la Cgil ha scelto per la prima volta nella sua storia questa via è perché era chiaro a tutti che né l'attuale Governo né il Parlamento avrebbero mosso un dito per intervenire su questi scottanti problemi.
Anche il quinto Referendum, sulla riduzione da dieci a cinque anni il periodo richiesto per avere il diritto alla cittadinanza italiana, è stato annullato dall'astensionismo. Anzi le percentuali dei votanti favorevoli è stata, se pur maggioritaria, inferiore a quella raggiunta sui quesiti per il lavoro. Sappiamo perfettamente che il tema sugli extracomunitari è delicato e certamente più divisivo. Così come sappiamo e siamo consapevoli che il capitolo della sicurezza è importante e in nessun caso può essere banalizzato né minimizzato. Ma sappiamo anche che non si tratta solo di estendere i diritti fondamentali di queste persone ma, alla luce dell'irreversibile inverno demografico in atto in occidente, di creare i presupposti affinché diritti fondamentali quali la Sanità pubblica per tutti, il sistema Pensionistico, la Scuola pubblica ecc. possano continuare ad essere garantiti anche nei prossimi anni.
Ecco le ragioni per le quali come Sinistra Italiana e AVS abbiamo sostenuto con convinzione i Referendum e continueremo a lavorare dentro e fuori il Parlamento per migliorare le condizioni di vita, di lavoro ed economiche delle lavoratrici, dei lavoratori e dei pensionati. Il salario minimo, la retribuzione di chi lavora e la riduzione degli orari di lavoro sono al centro della nostra azione. Da soli forse non riusciamo a farcela ma con l'unità e il convinto appoggio delle lavoratrici e dei lavoratori possiamo riuscirci. Come si diceva un tempo: “Abbiamo perso una battaglia, ma la guerra possiamo sicuramente vincerla”, anche se parlare di battaglie e di guerre di questi tempi e sicuramente fuori luogo.
Sinistra Italiana Cuneo

referendum - sinistra italiana cuneo - 8-9 giugno