“La destra che vince si vanta dei conti in ordine, ma mancano le idee forti”
La riflessione del “decano” della destra Paolo Chiarenza e del sindaco di Valdieri Guido Giordana: “È tempo di consuntivi, se non vogliamo illuderci di sopravvivere”Riceviamo e pubblichiamo:
Egregio direttore,
va riconosciuto a Giorgia Meloni una capacità tattica e strategica fuori dal comune ed una empatia popolare che pochi leader democratici vantano e sanno mettere in atto. Al di là delle contingenze politiche ed economiche il punto è questo: la Destra italiana stabilmente attorno al 30 per cento dei consensi si identifica in Giorgia Meloni, nelle sue scelte e nella sua guida, che beneficia altresì delle incapacità e del settarismo dei suoi avversari di centrosinistra.
Detto questo, occorre cominciare ad analizzare in modo coraggioso che il predominio governativo del centrodestra sta comportando un affievolimento dell’identità di destra. E per noi di destra intendiamo quella vasta comunità umana che a destra si è sempre schierata non tanto per prassi politico-elettorale, quanto per appartenenza ideale, politica e culturale.
Il punto è ormai dirimente, perché la destra che oggi guida l’Italia e che probabilmente continuerà a farlo, non è solo il risultato di un percorso pratico, di mere vicende elettorali e amministrative, che dall’epoca del M.S.I. passa per le revisioni di Fiuggi (1995), abbraccia l’epoca liberal-capitalista, poi il conservatorismo ed arriva finanche ad essere il punto di riferimento internazionale di una risposta di destra alla crisi della globalizzazione e al potere delle multinazionali.
Occorre essere chiari: mentre la destra politica che vince si vanta dei risultati e loda i numeri, i conti in ordine, il livello dello spread, nonché i giudizi delle agenzie finanziarie, nei territori di provincia è impossibile affrontare discorsi tesi a rompere il nichilismo dominante dei tempi nostri, l’individualismo irriducibile, la mancanza di preparazione adeguata e di solidarietà sociale. Eppure la Destra è quella che si è evoluta nel tempo, ha superato la fase nostalgica e ha resistito all’offensiva totale dei suoi avversari.
Possibile che non si riesca a parlare di destra nel nostro interno, e quindi riproporre convintamente i nostri temi dell’identità, delle riforme istituzionali, della realizzazione di grandi infrastrutture, del lavoro, della sessualità, degli enti locali, dell’ecologia di fronte alla tracotante continuità ideologica dell’antifascismo nostrano.
I conti saranno in ordine, i voti al riparo, la credibilità internazionale ai massimi storici, ma in questa Italia di Giorgia Meloni il discorso da dibattere è sul disagio sociale, sulle guerre fra sessi e fra generazioni, sulla esigenza di sicurezza, sul premierato. Argomenti che bisogna affrontare non solo al vertice ma sul territorio, se non vogliamo illuderci di sopravvivere. È tempo di consuntivi, è tempo di rimettere al centro del nostro impegno politico e culturale le idee e i progetti forti di Destra. Si va verso le elezioni comunali generali e politiche, e in politica il tempo scorre veloce. Troppi italiani non vanno a votare; per troppi italiani i partiti non sono credibili.
Paolo Chiarenza (Busca), Guido Giordana (sindaco di Valdieri)
CUNEO Fratelli d'Italia - politica - Destra - Paolo Chiarenza - guido giordana

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