âLa maternitĂ non si può affittareâ: appello del Popolo della Famiglia contro la GPA
Mario Campanella, referente saluzzese del partito di Adinolfi, invoca una mobilitazione âcontro una pratica che viola la femminilitĂ e la dignitĂ di migliaia di bambiniâRiceviamo e pubblichiamo l'intervento di Mario Campanella, referente saluzzese del Popolo della Famiglia:
Il caso delle decine di neonati âprodottiâ e stipati in un salone dellâhotel Venice di Kiev a causa del lockdown, ha riportato alla luce il dibattito sulla disumana pratica della maternitĂ surrogata (MS) (conosciuta anche come gestazione per altri (GPA) o âutero in affittoâ) intendiamo descrivere una tecnica di riproduzione artificiale in cui una donna, definita gestante, porta in utero un figlio di cui non sarĂ la madre legale. Nella quasi totalitĂ dei casi questo avviene dietro pagamento di un corrispettivo in denaro. I costi della maternitĂ surrogata possono variare molto in base al Paese in cui si sceglie di praticarla, allâagenzia a cui ci si affida, al tempo necessario ed ai tentativi che serviranno per arrivare ad una gravidanza. Un iter piuttosto costoso, che può prevedere anche spese accessorie per questioni legali e burocratiche e con importi che possono variare da 20-30mila fino a piĂš di 100mila euro. Questo spiega come il mercato della MS rappresenti una fetta sempre piĂš grande di quel mercato globale della riproduzione artificiale che, secondo Research and Markets, potrebbe raggiungere nel 2020 lâammontare complessivo di circa 21,6 miliardi di Dollari (di cui circa 8 miliardi in Europa).
Varie sono le possibilitĂ in cui si può realizzare la MS, coinvolgendo dalle due alle cinque persone. Vi può essere una sola persona, senza partner, che mette a disposizione il proprio seme e ricorre a questa pratica con una donna gestante, utilizzando anche la cellula uovo di questa. Vi può essere una coppia uomo-donna che usa il proprio materiale genetico (ovulo e spermatozoo), oppure quello dellâuomo della coppia e quello della madre gestante. Vi può essere una coppia omosessuale composta da due uomini o da due donne. Vi sono cinque persone coinvolte quando sia lâovulo sia il seme vengono forniti da terzi, lâutero viene messo a disposizione dalla gestante e vi è la coppia che ricorre a tale pratica a cui è destinato il bambino.
Si deve poi distinguere tra madre genetica (che fornisce il suo DNA), madre gestazionale (che porta avanti la gravidanza) e madre sociale, o giuridica, o, ancora, contrattuale. Anche per il padre si distingue tra il padre genetico e quello sociale, che possono corrispondere o no. Si è arrivati allâespressione maternitĂ surrogata âdallâomonimo istituto di diritto civile, la surrogazione, che consiste nella sostituzione del creditore con altra persona; il terzo che paga subentra nelle ragioni del creditore. Ordinariamente lâespressione madre surrogata viene utilizzata al fine di indicare la madre gestazionaleâ (Di Benedetto Matteo, Medicina e Diritto).
In Italia lâutero in affitto è illegale e condannato penalmente dalla legge n.40/2004 allâart. 12: âchiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità è punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600.000 a un milione di euroâ. Una condanna ribadita anche dal Comitato Nazionale per la Bioetica (CNB), quanto meno con riferimento alla maternitĂ surrogata compiuta dietro pagamento in denaro.
La maternità surrogata non è legale anche nella maggior parte degli altri Stati. Per molti ordinamenti, infatti, la madre di un bambino è colei che lo partorisce, anche se non è la sua genitrice biologica.
In alcuni Paesi è possibile ricorrere alla MS solo sulla base di un accordo volontario, mentre esistono ordinamenti in cui è ammesso che la madre surrogata riceva un compenso in cambio del suo contributo. Davanti ad una progressiva espansione della MS, sia dal punto di vista quantitativo che legislativo, si è sviluppato ovviamente anche un grande dibattito sociale e culturale sullâargomento.
La possibilitĂ di usare il corpo di una donna, in unâaltra parte del mondo, per crescere un bambino e âritirarloâ in pronta consegna al parto genera ancora giustamente in tantissime persone sorpresa ed incredulitĂ , sdegno e preoccupazione, nonchĂŠ opposizione politica, creando unâinaspettata convergenza di idee tra femministe e mondo pro-life, come avvenuto recentemente in Francia. Anche perchĂŠ sono tante le problematiche che una pratica come la MS comporta e che toccano molteplici aspetti: giuridici, bioetici, medici, filosofici e spirituali.
Esiste o meno il diritto ad âavereâ un figlio? Il corpo di una donna può essere oggetto di trattativa commerciale? Si può pretendere di âcomprareâ un bambino strappandolo dalle braccia di chi lo ha appena partorito? Si può ordinare un figlio âsu misuraâ delineando a priori le sue caratteristiche fisiche e magari rifiutarlo se nasce con patologie o senza alcune delle caratteristiche richieste?
Ovviamente un NO collettivo risponde a tutte queste domande e conferma la disumanitĂ di una tecnica medica lontanissima dallo spirito del Giuramento di Ippocrate, che vĂŹola la femminilitĂ di povere donne sfruttate e manipolate e la dignitĂ di migliaia di bambini trattati come qualsiasi altro prodotto di mercato. Il tutto per soddisfare i ânuovi desideriâ della societĂ post-umana.
Un NO che dovrebbe essere lâunica e chiara risposta possibile e che invece si è giĂ trasformato in alcuni Paesi in un Si dettato dalle logiche del mercato e del profitto.
Un NO che voleva diventare un âNiâ anche in Italia, quando nel 2016 un Governo guidato da un ex-scout âcattolicoâ ne voleva porre le basi giuridiche con la famigerata legge sulle unioni civili. Una deriva che un milione di italiani rese impossibile con la grande mobilitazione del Family Day al Circo Massimo di Roma il 30 gennaio 2016: un grande popolo di famiglie riunite per gridare al Paese ed al mondo che i figli non si comprano e non si vendono e che ognuno di loro ha diritto ad una mamma e ad un papĂ .
Un NO che va ribadito con forza in ogni occasione, senza lasciarci irretire dal pensiero dominante o dalle riviste patinate in cui personaggi famosi, politici o cantanti che sĂŹano, mostrano con orgoglio i âloroâ figli comprati.
Purtroppo in questi ultimi decenni, nel campo della riproduzione artificiale la realtĂ ha sempre superato la fantasia, nascondendo o mascherando le cose anche grazie alle modificazioni del linguaggio ed ai neologismi (gestazione per altri, utero in affitto, riduzione embrionaleâŚ).
Oggi piÚ che mai occorre un giusto approccio del mondo medico e soprattutto di ognuno di noi di fronte alla grandezza ed alla fragilità della vita umana, specialmente nel suo nascere. Nonostante il millenario tentativo di dominarla, la vita umana è piÚ forte di ogni nostra possibilità di controllo e dominio, nel bene e nel male.
I bambini nascono anche quando non li desideriamo e spesso non arrivano quando li cerchiamo con forza. Câè qualcosa che da sempre sfugge al desiderio umano di dominare e controllare la vita: riconoscere questo limite ci può aiutare a capire che della vita umana siamo i custodi (temporanei) e che ci viene chiesto soltanto di prendercene cura, di amarla e di rispettarla. Sapendo che non è e non può essere nostra proprietĂ e che non possiamo stabilirne nĂŠ lâinizio nĂŠ la fine.
Dr. Mario Nicola Campanella
Popolo della Famiglia - Saluzzo
Redazione

diritti - politica - donne - popolo della famiglia - MaternitĂ
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