Cuneo-Ventimiglia-Nizza: una ferrovia da salvare
Dal 2023 l’Osservatorio Ferrovia del Tenda si batte per il rilancio della linea. Il referente Federico Santagati: “Dalla Regione c’è impegno, ma le risposte ad oggi non sono sufficienti"“Confermato il ‘regalo di Natale’? Davvero il 24 ci saranno tutti i treni? Davvero un piccolo miracolo!”.
In questo messaggio, inviato ieri da un pendolare nel gruppo Whatsapp dell’Osservatorio Ferrovia del Tenda, c’è quasi tutto. C’è il disagio giornaliero di chi viaggia lungo la Cuneo-Ventimiglia. C’è l’amaro sarcasmo di chi ormai accoglie con stupore la semplice normalità, che è diventata eccezione. C’è l’esasperazione di chi quasi ogni giorno deve fare i conti con ritardi, cancellazioni, carrozze sovraffollate e disservizi di ogni tipo. In questo messaggio, in un certo senso, c’è la motivazione che ha generato la nascita del citato Osservatorio, una realtà nata ufficialmente a settembre del 2023 per difendere gli interessi dei pendolari della “Ferrovia delle Meraviglie” e portarne le istanze all’attenzione delle istituzioni. Perchè se appena tre anni fa - era il 2021 - veniva eletta come “Luogo del Cuore” del Fai, oggi la Cuneo-Ventimiglia-Nizza non ha vissuto la rinascita auspicata in quel momento. Anzi, oggi la linea vive uno dei suoi momenti più complicati.
La nascita dell’Osservatorio
“L’Osservatorio nasce come interfaccia tra popolazione, politici e attori del servizio ferroviario: siamo interlocutori tra temi complessi e tecnici e le richieste da parte del territorio. La nostra realtà nasce ufficialmente a settembre del 2023, ma le attività erano iniziate già a marzo dello stesso anno, collaborando già con il Comis che raggruppa le associazioni dei pendolari in Piemonte”, spiega Federico Santagati, ingegnere ferroviario, referente dell’Osservatorio Ferrovia del Tenda insieme a Marco Galfrè, anch’egli ingegnere ferroviario.
“All’interno - prosegue Santagati - ci sono i principali portavoce dei pendolari, associazioni e comitati che hanno un interesse sulla linea. L’Osservatorio è anche una piattaforma di scambio di opinioni”: oggi la community Whatsapp conta quasi 1.200 utenti, che quotidianamente inviano segnalazioni sui disservizi e sui ritardi tra Cuneo e Ventimiglia, come detto all’ordine del giorno. Santagati, da gestore e moderatore del gruppo, si occupa di aggiornare quasi in tempo reale la situazione sulla linea, colmando in parte quel vuoto comunicativo che rappresenta uno dei problemi principali per chi viaggia in treno tra la Granda, la valle Roya e la Liguria. “La nostra azione - Santagati ci tiene a specificarlo - è puramente civica: siamo apartitici, dialoghiamo con tutti, l’obiettivo è dare al territorio uno sviluppo dei mezzi pubblici, in particolare lungo la Cuneo-Ventimiglia-Nizza, per togliere alla Granda il titolo di provincia isolata”.
Le competenze professionali di Santagati e Galfrè rappresentano un valore non scontato per l’Osservatorio: “Noi facciamo da interfaccia, ma proponendo soluzioni concrete, che sappiamo si possono attuare. Ogni tre mesi si tiene un tavolo tecnico, ospitato in Provincia, tra Osservatorio e attori ferroviari (non quelli istituzionali). Ci interfacciamo anche con la popolazione in incontri pubblici".
L’obiettivo? Aprire un tavolo politico
Il prossimo obiettivo? La creazione di un tavolo politico: “Siamo già in stretto contatto con molti rappresentati del territorio ai vari livelli, ma vorremmo aprire sempre di più il dialogo per fare sempre più presente quali sono i problemi alla Regione”, dice Santagati.
Tra le tante osservazioni, quella relativa alle “navette della neve”, al via dal 30 dicembre tra Limone e Tenda: “Per noi non sono la risposta ideale per l’inverno: noi proponiamo otto coppie di treni quotidiane tra Cuneo e Ventimiglia (oggi sono quattro, ndr) in modo tale da rispondere alla domanda che c’è sul territorio. Si userebbero meno treni e si ottimizzerebbe questo. Si deve cercare di guardare la foresta, non l’albero: le esigenze non si fermano solo a chi va a sciare a Limone, con più corse si rende più attrattivo tutto il territorio”.
Altra questione “calda”, quella dello sciopero (ora formalmente “indisponibilità”) del personale della stazione di Breil sur Roya, che da luglio sta tenendo in scacco l’intera linea: “Anche attivando le navette, - spiega ancora Santagati - la questione sciopero a Breil è cruciale: il primo giorno di attività, il 30 dicembre, per esempio le corse saranno cancellate per l’assenza del Dirigente Movimento di Breil. C’è ampio disinteresse da parte francese a risolvere il problema: in parte forse non ne sono nemmeno consapevoli”. Il problema, come detto, non riguarda solo chi vuole raggiungere Limone per sciare e non riguarda solo il turismo: “Alcune persone non riescono a recarsi sul posto di lavoro. Magari riesci ad andare la mattina, ma poi non riesci a tornare la sera. C’è inoltre una generale mancanza di comunicazione a cui cerchiamo di ovviare con la nostra piattaforma. La nostra missione è attuare e sviluppare soluzioni per il potenziamento della linea, una migliore comunicazione tra enti tecnici e popolazione sulle possibilità che ha la ferrovia e sui suoi vantaggi, che non sono noti a tutti. Parliamo di un mezzo completamente sostenibile”.
La Cuneo-Nizza tra le “ferrovie peggiori d’Italia”
La scorsa settimana la Cuneo-Ventimiglia-Nizza ha ricevuto un poco invidiabile riconoscimento, venendo inserita nell’elenco delle linee ferroviarie peggiori d’Italia all’interno del rapporto “Pendolaria 2025”, stilato da Legambiente per “fotografare” la situazione del trasporto pubblico in Italia. Un triste declino per il “Luogo del Cuore” del Fai 2021, fotografato così da Legambiente: “Della linea internazionale presente nel titolo non è rimasto che, nei fatti, un treno a gasolio, da neanche duecento posti, che quattro volte al giorno, andata e ritorno, collega Cuneo e Ventimiglia a 40 km/h di massima per limitazioni infrastrutturali. La 'Ferrovia delle meraviglie’ è un caso emblematico di mancata collaborazione internazionale, disinteresse da entrambi i lati delle Alpi e opportunità mancate. La linea, oltre che per il disinteresse internazionale, è in sofferenza anche per eventi meteorologici, quale la tempesta Alex dell’ottobre 2020, e, dal luglio 2024, ripetute e quotidiane interruzioni del servizio in seguito a continue agitazioni del personale francese che indice numerosi scioperi senza preavviso - tant’è che in alcuni casi neanche il personale di Trenitalia ne è risultato informato. I pendolari sono all’esasperazione in quanto iniziano ad avere problemi sul posto di lavoro oltreché nella vita privata e stanno pensando ad azioni legali per tutelarsi”.
L’Osservatorio Ferrovia del Tenda ha collaborato a questa analisi. Spiega Santagati: “Abbiamo dato a Legambiente le evidenze dei treni cancellati, dei ritardi e dei disagi conseguenti: ricordiamo che qui, a differenza di altrove, il servizio non può essere rimpiazzato in quanto non c’è ad oggi un’infrastruttura stradale. C’è una responsabilità severa delle imprese che dovrebbero fornire il servizio. Dal 2014 il servizio è drasticamente peggiorato: noi oggi cerchiamo di ritornare alle otto coppie di treni giornaliere, ogni due ore. Lavoriamo anche al ripristino della velocità a 80 all’ora, invece che 40, sul territorio francese”.
La questione della tariffa internazionale
Un problema aggiuntosi di recente, per chi viaggia lungo la “Ferrovia della Meraviglie”, è quello relativo alle tariffe. In seguito all’abolizione della tariffa internazionale del 1979, dal 15 di dicembre la tariffa regionale del Piemonte avrebbe dovuto essere estesa anche alle stazioni in territorio francese della valle Roya (Vievola, Tenda, Briga, Saint-Dalmas-de-Tende, Fontan-Saorge, Breil-sur-Roya), con un ribasso del prezzo del biglietto di oltre 50% per tutti gli itinerari Italia-Francia e viceversa sulla linea del Tenda effettuati da Trenitalia. Il condizionale, però, è d’obbligo: “Il cambio della tariffa per ora non è avvenuto perchè Trenitalia non ha aggiornato i sistemi di vendita: una grave colpa che va assolutamente risolta. Un costo aggiuntivo ingiustificato per l'utenza. Chiediamo alla Regione di muoversi. Da parte loro c’è impegno, ma si può ancora fare di più. Le risposte ad oggi non sono sufficienti”, dice Santagati.
Il tema del trasporto ferroviario resta uno dei più sentiti in Piemonte, anche al di là della specifica situazione della Cuneo-Ventimiglia-Nizza. A novembre su Change alcune associazioni di pendolari hanno anche lanciato una petizione, dal titolo "Migliorate le nostre ferrovie regionali. Rispettate il nostro diritto al trasporto”: la sottoscrizione, che oggi ha raggiunto le 5 mila firme, si rivolge al Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti, al presidente della Regione, al Consiglio regionale, all’assessorato Trasporti e Infrastrutture e alla Commissione Trasporti della Regione Piemonte e all’Agenzia della Mobilità Piemontese.
Novità degli ultimi giorni, invece, un portale statistico che monitora la puntualità sulle ferrovie piemontesi, cui ha collaborato anche lo stesso Osservatorio. Uno strumento in più per tracciare concretamente i disagi vissuti dai pendolari e conseguentemente per portarne le richieste di fronte ai responsabili del trasporto su ferro del Piemonte e ai decisori politici.
Andrea Dalmasso

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