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CUNEO - Friday 04 July 2025, 12:00

Il Tenda è riaperto, ma la Granda resta isolata

La chiusura del colle della Maddalena meno di tre giorni dopo l’inaugurazione del nuovo tunnel ha rimesso la realtà sotto gli occhi di tutti (silenziando i toni trionfali sentiti il 27 giugno)
Il Tenda è riaperto, ma la Granda resta isolata

Dal momento in cui le prime auto hanno attraversato il nuovo tunnel del colle di Tenda, a mezzogiorno di sabato 28 giugno, a quello in cui sei diverse frane hanno comportato la chiusura al traffico del colle della Maddalena, nel pomeriggio di lunedì 30 giugno, sono passate poco più di 48 ore. Tanto è durata la parziale uscita della provincia di Cuneo dal suo cronico isolamento: riaperto (parzialmente) un valico, quasi immediatamente chiuso un altro (con tempi di riapertura stimati in circa due settimane). Come un’amara beffa, come un’eterna condanna, come se il corso degli eventi avesse voluto ricordare a tutti la realtà di questa provincia: come a rendere chiaro a tutti che il gap infrastrutturale resta, anche con la riapertura di un tunnel transitabile per ora solo in alcune fasce orarie e vietato ai mezzi pesanti. Una realtà - è già stato detto, ma vale la pena di ribadirlo - che stride con i toni trionfali utilizzati durante la cerimonia di inaugurazione del 27 giugno al colle di Tenda. 

Viviamo in una provincia in cui per andare da Cuneo ad Alba, una sorta di secondo capoluogo non solo a livello economico, serve più di un’ora in auto, in attesa del completamento dell’Asti-Cuneo, autostrada attesa da anni che dovrebbe essere finalmente completata entro la fine dell’anno (ma il cuneese medio, ormai, finchè non vede non crede). Viviamo in una provincia in cui gli autotrasportatori che devono raggiungere la Liguria sono costretti a scegliere tra una strada inadatta a ai mezzi pesanti, la Statale 28 (con un occhio anche alle ordinanze emesse dal sindaco di Pornassio), e un’autostrada, la A6, altrettanto impervia a causa dei numerosi cantieri, soprattutto nel tratto tra Mondovì e Savona. Viviamo in una provincia in cui, nel momento in cui scriviamo (cioè con il colle della Maddalena inaccessibile), un mezzo pesante che deve raggiungere la Francia deve obbligatoriamente sobbarcarsi un viaggio via Savona, con conseguente dispendio di risorse e tempo. Viviamo in una provincia in cui l’alternativa del colle della Maddalena è appesa, nei mesi invernali, anche alle decisioni delle autorità francesi, e in cui gli altri passi transfrontalieri (il colle della Lombarda e il colle dell'Agnello) restano chiusi da fine autunno a primavera inoltrata. A contorno, una rete viaria provinciale in molti casi usurata, con lo spettro dei tagli agli enti locali a far temere un futuro ancora peggiore.

È in questa terra, una terra che da anni chiede e raramente ottiene, che l’amministratore delegato di Anas Claudio Andrea Gemme, inaugurando un tunnel, quello del Tenda, aperto (a fasce orarie) con otto anni di ritardo sul cronoprogramma iniziale, ha parlato di “obiettivo perseguito in maniera efficace”. Poco dopo di lui il presidente della Regione Liguria Marco Bucci parlava di “una grande giornata di festa”, a ruota il collega piemontese Alberto Cirio, non senza frecciate a destra e sinistra (anzi, solo a sinistra), annunciava la “fine di un periodo difficile per questo territorio”. Poco dopo il Ministro francese Philippe Tabarot parlava di “sollievo e gioia”, spingendosi addirittura ad utilizzare la parola “miracolo”, tra una battuta e l’altra con il collega Matteo Salvini, per la verità l’unico a rivolgere non delle scuse, non pretendiamo troppo, ma quantomeno un ringraziamento alle popolazioni delle due valli per “la pazienza avuta in questi anni”. 

Il tutto mentre l’Anas preparava un ulteriore scherzetto: dal 7 luglio al 1° agosto, dal lunedì al venerdì tra le 7 e le 19, saranno effettuati infatti lavori di rifacimento della pavimentazione e della segnaletica orizzontale della statale 20 in valle Vermenagna, nel tratto compreso tra la curva Sibelco (tra Robilante e Vernante) e Limonetto. Si asfalta dopo i lavori per la nuova condotta fognaria tra Limone a Vernante e in vista dell’arrivo della Vuelta a Limone a fine agosto: interventi che comporteranno circolazione a senso unico alternato in alcuni tratti, programmati con una tempistica quantomeno grottesca, proprio pochi giorni dopo la riapertura del tunnel del colle di Tenda con il conseguente, inevitabile e prevedibilissimo aumento del traffico. Sembra uno scherzo, per l’appunto, eppure è tutto vero.

Insomma, tutte le parole che si sono sprecate il pomeriggio del 27 giugno, a pochi passi dall’imbocco del nuovo traforo, sono state ben presto schiacciate dalla realtà dei fatti. La riapertura parziale del colle di Tenda è senz’altro un passo importante, seppur scandalosamente tardivo, ma ad oggi non cambia la sostanza: la Granda resta una provincia cronicamente isolata. 

Andrea Dalmasso
luogo CUNEO
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Tag:
viabilità - Infrastrutture - close up
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