Postura e fascia: il legame invisibile tra movimento benessere
Appuntamento con la rubrica "Vivi Meglio", oggi curata dallo staff di ViaLibera CuneoQuando pensiamo al movimento ci concentriamo sui muscoli, sulle ossa o sulle articolazioni, trascurando un elemento fondamentale che mette in connessione e comunicazione tutto il corpo: la fascia. Questo tessuto poco conosciuto gioca un ruolo chiave nella postura, nella mobilità, nella forza e nella salute globale.
Comprendere il legame tra fascia e postura significa rivoluzionare il modo in cui osserviamo e trattiamo il corpo, sia in ambito sportivo che riabilitativo.
Che cos’è la fascia?
La fascia è un tessuto connettivo continuo, elastico e resistente, che avvolge muscoli, organi, ossa, nervi e vasi sanguigni. È una sorta di ragnatela tridimensionale che permea l'intero corpo umano, creando connessioni tra le varie strutture anatomiche.
La sua funzione non è solo meccanica: la fascia ha un ruolo propriocettivo, sensoriale, immunitario e metabolico. È responsabile della trasmissione delle forze, della percezione della posizione del corpo nello spazio e della coordinazione dei movimenti. Fino a pochi anni fa si pensava che la fascia fosse un semplice involucro, oggi sappiamo invece che è ricca di terminazioni nervose, soprattutto di tipo propriocettivo: questo significa che percepiamo il nostro corpo attraverso la fascia e non solo tramite pelle, muscoli e articolazioni.
Una fascia sana ci dà una percezione chiara e precisa del corpo nello spazio, al contrario, una fascia rigida e retratta riduce la propriocezione, aumentando il rischio di movimenti scorretti, disequilibri e infortuni. Il ruolo della fascia è quindi fondamentale nell’equilibrio posturale, sia in condizioni statiche (in piedi o seduti), che dinamiche (camminando, correndo, eseguendo un qualsiasi gesto atletico).
La postura è il risultato dell’informazione proveniente da tutti i recettori del corpo (podalico, stomatognatico, visivo, vestibolare, cutaneo, muscolo-tendineo e capsulo-articolare) integrata a livello centrale con le informazioni viscerali e vissuto emotivo. Comprendiamo quindi che la postura non è un assetto fisso, ma un sistema adattativo che si modifica costantemente in risposta a stimoli esterni (scarpe, lavoro, sport...) e interni (stress, emozioni, respirazione, dolori viscerali).
Il legame tra fascia e postura è profondo e indissolubile: la fascia, grazie alla sua connessione continua e multidirezionale, influenza la posizione del corpo nello spazio e condiziona il modo in cui i muscoli si attivano o si rilassano. Se una parte della fascia è rigida, accorciata o adesa, può creare una trazione a distanza, alterando la postura e causando compensi in altre zone del corpo. Per esempio, una tensione fasciale nella pianta del piede può risalire fino alla nuca, condizionando la posizione della testa o viceversa, un difetto di oculomotricità porta ad una differenza di tono muscolare negli arti inferiori.
Queste catene miofasciali sono come fili tesi in una tenda: tirandone uno, si modifica l’intera struttura.
La fascia è in salute quando è morbida, idratata ed elastica. Tuttavia, stress ripetuti, posture scorrette, interventi chirurgici, traumi o sedentarietà possono alterare la sua struttura, rendendola fibrotica. Quando la fascia perde elasticità, si creano restrizioni che compromettono la libertà di movimento e modificano la postura.
Dolore cronico (lombalgia, cervicalgia, fascite plantare…), difficoltà respiratorie, rigidità articolare, riduzione della performance sportiva sono tutti sintomi di irrigidimento muscolo-connettivale.
La fascia risponde anche agli stati emotivi: tensioni croniche da stress, ansia o traumi di natura emozionale possono “cristallizzarsi” nel tessuto fasciale attraverso le alterazioni ormonali, infiammatorie e tensive, creando rigidità soprattutto in zone come il diaframma, il bacino o le spalle.
Non a caso, molte persone con stress cronico sviluppano una postura chiusa, con spalle incurvate, diaframma bloccato e testa proiettata in avanti. Lavorare sulla fascia può quindi avere un impatto anche sul benessere psicologico e sull’equilibrio emotivo.
Correggere la postura senza prendere in considerazione la fascia significa quindi agire in modo sintomatico e non risolvere la causa all’origine del problema: è fondamentale invece utilizzare un approccio riabilitativo e rieducativo che miri a ripristinare la funzione globale del corpo.
La fascia ama il movimento, ma quale tipo di movimento?
Non bastano gli allenamenti in palestra o lo sport ad alta intensità, la corsa o la camminata, serve anche una cura quotidiana della postura e dell’equilibrio fasciale. Alternare attività statiche e dinamiche durante la giornata, camminare scalzi per stimolare la fascia plantare, respirare profondamente per liberare il diaframma, eseguire esercizi di mobilità e stretching globale, idratarsi adeguatamente, seguire un’alimentazione detossificante e avere un adeguato ritmo sonno-veglia sono elementi fondamentali per stare bene. La postura non è solo una questione di “stare dritti”, ma il risultato di un complesso equilibrio o meglio un continuo riequilibrio dinamico in cui la fascia è il grande direttore d’orchestra.
Imparare ad ascoltare e a prendersi cura della fascia significa quindi migliorare la postura, prevenire dolori, aumentare la performance e – cosa forse ancora più importante – sentirsi meglio nel proprio corpo.
Per noi di Vialibera la fascia è il trait d’union che lega le specialità che abbiamo amalgamato nel nostro metodo. Da sempre studiata dalla Medicina Osteopatica e dalla Rieducazione Posturale Globale, la fascia è il filo conduttore che ci porta alla comprensione di come nel corpo si sono strutturati eventuali sintomi o semplicemente disfunzioni. Il Metodo Vialibera e la nostra visione dell’educazione al movimento si avvalgono di strumenti come Pancafit e Pancafit Vertical, studiati dal Dott. Daniele Raggi con l’obiettivo specifico di realizzare un allungamento globale e profondo della fascia. Maggiori informazioni sono disponibili ai nostri contatti e sui social alla pagina vialibera_cuneo (via Virginio Allione 2, Cuneo, [email protected], 393 9876450): ogni mese approfondiamo vari temi e condividiamo spunti ed esercizi per una vita più sana e consapevole.
L’articolo è stato redatto da Marianna Rebuffo, professionista di Vialibera. Il denominatore comune dello staff di Vialibera è la formazione universitaria seguita da percorsi di specializzazione nei differenti settori. Il continuo e costante aggiornamento crea una rete di figure complete e all’avanguardia per la presa in carico della persona in modo totale. Per approfondimenti potete rivolgervi allo staff di Vialibera ai contatti sopra riportati.
Redazione

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