''Spesso lâamore è confuso con il bisogno, con lâinsicurezza e con la paura di rimanere soli''
Appuntamento speciale per San Valentino con la nostra rubrica psicologica 'Il Punto', curata dalla psicologa e psicoterapeuta Elena RittanoSan Valentino è il protettore degli innamorati. Venne giustiziato perchè celebrò il matrimonio fra la cristiana Serapia e il pagano Sabino. La ragazza era malata e si narra che morirono insieme durante la benedizione del sacerdote, il quale venne successivamente giustiziato. Questo Santo mostra la fiducia nellâamore, a prescindere dalla ragione e dai condizionamenti esterni. Attualmente la festivitĂ del 14 febbraio coinvolge vetrine di ogni negozio e pubblicitĂ in televisione, dove lâobiettivo è mascherare il sentimento con lâoggetto: il cuore di cioccolato, il gioiello, il fiore e via di questo passo. Il Santo, però, ci insegna che lâamore è ben altro: è mettersi in discussione a prescindere dallâesserne coinvolti, è farsi coinvolgere a prescinedere dal rischio. Ă credere che attraverso lâamore possa nascere qualcosa di bello. Egli è morto per questa fiducia. Ma perchè?
Spesso lâamore è confuso con il bisogno, con lâinsicurezza e con la paura di rimanere soli. Alla base di questo amore si manifesta la tendenza ad affidarsi al partner considerandolo come colui che possiede le competenze e le capacitĂ di decidere, di prendersi cura di noi, come se da soli non si fosse in grado di sopravvivere. Passano mesi e passano anni e quello che si considera amore spesso acquisisce sfumature di sofferenza e incomprensione, di confusione, di volontĂ di ribellione e al contempo di terrore nel farlo. Spesso la controparte di questo amore è occupata da un partner controllante oppure estremamente freddo ed impassibile: lâamore viene confuso con il dominio, con la manipolazione oppure con la finzione. Le storie di vita personali frequentemente influenzano il proprio personale essere al mondo e inconsapevolmente si riattivano modalitĂ relazionali che non sempre portano i risultati sperati. Spesso alcuni clienti mi raccontano di aver cercato nei partner di colmare i bisogni che non hanno mai sentito soddisfatti nellâinfanzia, quali lâessere considerati, lâessere incoraggiati, lâessere âtenuti in menteâ. Altri affermano di aver cercato nei partner tutto il contrario rispetto alle proprie figure di riferimento. Le ferite del passato impattano sulle proprie scelte, inevitabilmente.
San Valentino ci mostra non lâamore perfetto, ma lâamore vivo, quello che resiste alle intemperie della vita e sul quale si riversano le energie, quello che rende lâIo e il Tu un Noi, come sostiene Martin Buber, due individualitĂ non autocentrate, ma che nella dipendenza legata al sentimento, sono in grado di vivere e nutrirsi reciprocamente. Amare è trasformare anche i difetti in dettagli divini, santi, sostiene Massimo Recalcati.
Redazione

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