Una partita, cento imprevisti
La finale scudetto da brividi persa da Cuneo sabato scorso...E’ la giornata perfetta per un pomeriggio conviviale di sport popolare cuneese. Il cielo è azzurro e la temperatura gradevole per essere, ormai, metà novembre. Il sole splende ed illumina limpidamente gli scudetti dipinti sul muro dello sferisterio Francesco Capello di Cuneo dove, alle 11,30 si sono aperti al pubblico i cancelli per assistere alla sfida tra la squadra locale, Acqua San Bernardo Bre Banca Cuneo capitanata da Federico Raviola e la squadra ospite, capitanata dal Campione d’Italia in carica Massimo Vacchetto, l’Araldica Castagnole Lanze.
Lo scudetto a Cuneo manca da 11 anni ed il pubblico risponde fin da subito all’occasione di vedere una finale di campionato: alle ore 12, infatti, gli spalti sono già gremiti ed è difficile trovare posto. La squadra di Castagnole gode di tutti i favori del pronostico, partendo anche dalla situazione di vantaggio negli scontri di 1-0, ma nessuno dal pubblico può immaginare che bella partita sarà, frizzante ed emozionante, nonché carica di imprevisti.
Da questi presupposti parte la cronaca del pomeriggio di pallapugno, iniziando con il pubblico che tra un caffè ed un panino lamenta il caro prezzi e chiacchiera di “balòn-mercato”, i giocatori che si riscaldano in un’atmosfera di calma apparente ed i gestori del campo che trasmettono musica dance e techno che non vale la pena commentare, in considerazione del luogo e del pubblico presente.
Dopo l’inno di Mameli cantato dal soprano Serena Garelli, inizia la partita con il pallone reso duro e rumoroso dal freddo che sembra viaggiare di più sul polso di Vacchetto che, fin dalle prime battute, mette in chiaro la situazione: nei primi giochi è lui il dominatore assoluto ad in un quarto d’ora si porta a casa tre giochi, lasciando spaesata la quadretta di cuneese.
All’ennesimo fallo di Cuneo il direttore tecnico Bellanti chiama il time-out e Cuneo riordina le idee; al rientro la tattica è palese: Raviola batte più basso e si tenta di togliere il pallone a Vacchetto (fortissimo al palleggio), per poi giocarsi la sfida a metà campo tra i terzini e le spalle. La tattica riesce almeno ad allungare la partita, ma gli errori (sia del battitore che dei terzini) non permettono a Cuneo di recuperare lo svantaggio su Castagnole che conduce prima 3-0, poi 4-1.
Dopo uno straordinario intra su un ricaccio al volo dai 70 metri, Vacchetto commette tre errori inusuali per lui e concede il 5-2, dando la sensazione che dipenda comunque tutto da lui. Nonostante l’impegno di Raviola e del Cuneo l’andamento della partita non cambia e si va al riposo sul 7-3; finalmente, però, Raviola riesce a tener testa al palleggio di Vacchetto per qualche scambio e la partita inizia ad esser per lo meno vagamente combattuta.
Nella ripresa la temperatura è scesa notevolmente e la squadra ospite sembra essersi rilassata, l’inerzia è favorevole a Cuneo che si porta sul 7-4. Proprio in questa fase centrale della partita, tra gli ultimi giochi del primo tempo ed i primi del secondo, iniziano gli episodi che condizioneranno maggiormente la partita rendendola sempre più vivace fino ad un finale al cardiopalma.
El Kara (terzino castagnolese), molto furbescamente, inizia una serie reiterata di proteste che gli costano l’ammonizione, me che interrompono altresì il ritmo favorevole che era riuscita ad ingranare la quadretta di casa. In questi momenti, il pubblico non può fare altro che rumoreggiare tentando di chiedere ai protagonisti in campo di giocare senza troppe storie; intanto piccoli risentimenti muscolari e gli interventi dei massaggiatori si alternano da ambo le parti. L’Araldica Castagnole Lanze approfitta sapientemente delle numerosi interruzioni e, nonostante Vacchetto appaia quasi stanco, si porta in bottega gli altri due giochi andando sul 9-5, grazie anche ai numerosi falli di Raviola.
Qui ha inizio una nuova partita. Alle 16, puntuale, il colpo di scena: crampi per il battitore di dell’Araldica Castagnole Lanze! Questi sono crampi veri, la faccia dolorante e la camminata zoppicante di Vacchetto tra l’incredulità generale apre nuovi scenari e nuove speranze per Cuneo. Sul 9-5, in una partita che sembrava finita, l’Araldica si trova con battitore pressoché nullo, il quale da punto di forza della squadra diventa all’improvviso un punto interrogativo.
Adesso Cuneo sembra poter controllare, trascinata dall’entusiasmo che si crea (spinto anche dai tifosi di casa, i ragazzi delle giovanili e gli appassionati più giovani, che cantano a squarcia gola da fondo campo), ma l’Araldica non si dà per vinta; in questa fase si gioca alla morte su ogni palla, si va ai vantaggi e, anche se gli errori sono fitti, Cuneo riesce a portarsi sul minimo svantaggio di 9-8. Il gioco falloso di Raviola e compagni, unito alla tenacia di Vacchetto (che continua a battere ma lascia più spazio alla spalla al ricaccio), fa sì che la partita sia davvero appassionante.
L’Araldica non vuole andare alla bella e Cuneo sente il profumo della possibile impresa. Quando mai capiterà più un’occasione così a questo Raviola, contro questo Vacchetto? Dopo una serie di giochi ai vantaggi, costantemente sul filo del rasoio al 40 pari, è l’errore di Mangolini (terzino di Cuneo) ad indirizzare definitivamente la partita. E’ questo il momento giusto di ringraziare, comunque vada il risultato della partita, la squadra di Cuneo per aver riportato questa piazza nelle zone alte del campionato come non succedeva da tempo, ed augurare a Raviola e compagni di continuare al meglio nel loro processo di miglioramento intrapreso sotto la guida del campione Bellanti.
E’ giusto ringraziare anche Vacchetto che ha combattuto stoicamente coi crampi, dopo aver dominato la prima parte di partita (e tutto il precedente campionato); quanta classe ha questo battitore! Il resto è pura cronaca: Cuneo si disunisce e, benché Vacchetto in battuta raggiunga malapena la metà campo, l’Araldica si porta a casa la partita sul punteggio di 11-8. Dopo il brivido finale è festa grande per la squadra di Castagnole Lanze, che viene premiata dalle istituzioni sul podio. In fondo è giusto così: al lordo come al netto degli infortuni, questi erano i valori in campo.
L’Araldica non vuole andare alla bella e Cuneo sente il profumo della possibile impresa. Quando mai capiterà più un’occasione così a questo Raviola, contro questo Vacchetto? Dopo una serie di giochi ai vantaggi, costantemente sul filo del rasoio al 40 pari, è l’errore di Mangolini (terzino di Cuneo) ad indirizzare definitivamente la partita. E’ questo il momento giusto di ringraziare, comunque vada il risultato della partita, la squadra di Cuneo per aver riportato questa piazza nelle zone alte del campionato come non succedeva da tempo, ed augurare a Raviola e compagni di continuare al meglio nel loro processo di miglioramento intrapreso sotto la guida del campione Bellanti.
E’ giusto ringraziare anche Vacchetto che ha combattuto stoicamente coi crampi, dopo aver dominato la prima parte di partita (e tutto il precedente campionato); quanta classe ha questo battitore! Il resto è pura cronaca: Cuneo si disunisce e, benché Vacchetto in battuta raggiunga malapena la metà campo, l’Araldica si porta a casa la partita sul punteggio di 11-8. Dopo il brivido finale è festa grande per la squadra di Castagnole Lanze, che viene premiata dalle istituzioni sul podio. In fondo è giusto così: al lordo come al netto degli infortuni, questi erano i valori in campo.
Per Cuneo la soddisfazione del risultato raggiunto deve prevalere sul rammarico di aver perso una ghiotta occasione di portare gli scontri avanti fino alla buona. Per Massimo Vacchetto il terzo scudetto a 23 anni (il primo con la maglia dell’Araldica Castagnole Lanze), vale un posto nella storia dei più grandi di questo sport. E chissà quanto potrà ancora vincere!
Formazioni:
Acqua S. Bernardo Bre Banca Cuneo
Raviola, Arnaudo, Rinaldi, Mangolini, D.T. Bellanti
Araldica Castagnole Lanze
M. Vacchetto, S. Re, Bolla, El Kara, D.T. Rigo
Arbitri: Vergani, Salvetto, Fazio
Serie A – Trofeo Cantine Manfredi
Finale – Ritorno
Acqua S.Bernardo Bre Banca Cuneo-Araldica Castagnole Lanze 8-11 a Cuneo
Finale – Andata
Araldica Castagnole Lanze-Acqua S.Bernardo Bre Banca Cuneo 11-4 a Castagnole delle Lanze
Davide Galfrè
CUNEO