FIDAL Piemonte su Strafossano e Kratos Running Angels
Presa di posizione ufficiale dell'organo regionalericeviamo e pubblichiamo
A malincuore Fidal Piemonte si vede costretta ad intervenire sulla vicenda legata alla Strafossano e ai Kratos Running Angels.
A malincuore Fidal Piemonte si vede costretta ad intervenire sulla vicenda legata alla Strafossano e ai Kratos Running Angels.
In merito a quanto apparso sui social e sugli organi di informazione, FIDAL Piemonte smentisce categoricamente qualsiasi intento discriminatorio nei confronti dei disabili e, anzi, ribadisce la sua vicinanza a tutto il mondo paralimpico. Potremmo a tale proposito citare la collaborazione agli incontri con le scuole organizzati dalla FISPES sul territorio per promuovere gli Europei di atletica paralimpica di Grosseto, come molte altre iniziative all’interno delle manifestazioni Fidal ma non riteniamo di doverlo fare.
Riteniamo al contrario necessario spiegare la vicenda in tutti i suoi aspetti e non solo quelli pubblicati sui social o sui siti interessati, a riprova che forse sono altri che mancano di rispetto alla categoria disabile. In quanto apparso sin ora sulla vicenda per esempio non si fa assolutamente menzione del fatto che gli organizzatori della Strafossano hanno invitato i Kratos Running Angels a prendere parte alla sezione non competitiva di 6km organizzata a corollario della manifestazione è aperta a tutti, compresi i portatori di handicap e atleti con qualsiasi tipo di disabilità; è stato loro risposto di no, pretendendo al contrario di comparire nella classifica agonistica. Alla proposta di correre con un pettorale dedicato a loro e fare un partenza riservata 5 minuti prima della corsa agonistica è stato altrettanto risposto con un netto rifiuto.
La Strafossano ha da sempre accolto i disabili nella propria sezione non competitiva, l’Atletica Fossano ’75 (che organizza la sezione agonistica della manifestazione) ha in cantiere un progetto che tende a coinvolgere nello sport i disabili mentali, progetto che ora rischia di venire danneggiato a livello di immagine da questa vicenda. Fidal Piemonte intende sottolineare che la propria posizione non è quella di far applicare un regolamento miope in maniera ottusa. Non ti tratta di un vuoto regolamento quello che vieta la partecipazione di un atleta disabile in carrozzina alla sezione agonistica ma di una motivazione assicurativa, che tutela sia il ragazzo sia gli altri atleti. Inoltre il ragazzo, per età, non potrebbe prendere parte alla prova agonistica neppure se fosse normodotato. Fidal Piemonte intende così garantire la tutela e la sicurezza degli atleti della Strafossano, del ragazzo, degli organizzatori garantendo che la manifestazione si svolga nel modo migliore possibile e con le dovute garanzie.
La Strafossano ha da sempre accolto i disabili nella propria sezione non competitiva, l’Atletica Fossano ’75 (che organizza la sezione agonistica della manifestazione) ha in cantiere un progetto che tende a coinvolgere nello sport i disabili mentali, progetto che ora rischia di venire danneggiato a livello di immagine da questa vicenda. Fidal Piemonte intende sottolineare che la propria posizione non è quella di far applicare un regolamento miope in maniera ottusa. Non ti tratta di un vuoto regolamento quello che vieta la partecipazione di un atleta disabile in carrozzina alla sezione agonistica ma di una motivazione assicurativa, che tutela sia il ragazzo sia gli altri atleti. Inoltre il ragazzo, per età, non potrebbe prendere parte alla prova agonistica neppure se fosse normodotato. Fidal Piemonte intende così garantire la tutela e la sicurezza degli atleti della Strafossano, del ragazzo, degli organizzatori garantendo che la manifestazione si svolga nel modo migliore possibile e con le dovute garanzie.
Inoltre il ragazzo non è tesserato FIDAL, non ha alcun tesseramento con alcuna federazione e quindi non ha alcuna copertura assicurativa; ci risulta inoltre, tramite alcune associazioni del mondo disabile, che la carrozzina non risulta omologata per una manifestazione agonistica e non rientra nei parametri regolamentari. Il fatto di proibire la sua partecipazione alla sezione competitiva della manifestazione è dunque a sua tutela.
Ci si chiede quindi se non siano altri gli interessi dietro questa vicenda e dietro l’insistenza, per altro incomprensibile, di voler perseguire questa strada quando invece vi è la più completa disponibilità da parte di tutti a far praticare sport al ragazzo nelle sedi deputate e con le dovute garanzie per la sua stessa salute.
FOSSANO