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    ALBA - Friday 12 November 2021, 08:53

    "Dai non vaccinati una conferma non richiesta del fatto che i vaccini funzionano"

    Le dichiarazioni del professor Giovanni Di Perri, infettivologo dell'ospedale Amedeo di Savoia di Torino, ospite ieri in Fondazione Ferrero ad Alba
    Il professor Giovanni Di Perri
    Il professor Giovanni Di Perri
    “I numeri saliranno, dovremo capire bene quanto tiene la protezione dei vaccini. Un minimo di pressione in più sugli ospedali ci sarà, ma se riusciamo a tenerla ad un sesto di quella della seconda ondata avremo raggiunto un ottimo obiettivo”. Lo ha detto in un’intervista rilasciata all’Ansa il professor Giovanni Di Perri, infettivologo dell'ospedale Amedeo di Savoia di Torino e direttore della scuola di specializzazione malattie infettive dell’Università di Torino, intervenuto ieri ad Alba alla Healthy Ageing Week 2021 organizzata presso la Fondazione Ferrero. 
     
    Di Perri “promuove” la campagna vaccinale italiana: “Stiamo andando verso un inverno ortodosso in termini di comportamenti, ma stiamo iniettando la terza dose e credo che tra qualche settimana inizieremo con la fascia che rappresenta un terzo dei nuovi contagi, quella tra i 5 e i 12 anni, sarà un nuovo tassello nello schermo protettivo: il nostro paese in ogni caso si sta comportando molto bene”.
     
    Poi, rispondendo ad una domanda sui “no vax”: “Il rischio esiste, si parla di sette milioni di persone: tre quarti delle infezioni riguardano i non vaccinati, l’80-90% delle persone che finiscono in rianimazione sono non vaccinate, è una conferma non richiesta del fatto che i vaccini funzionano”.
     
    Sulla somministrazione delle terze dosi: “Sono contento che si dia credito a questo rinforzo: l'esperienza di Israele mostra che le infezioni aumentano anche nelle fasce di età meno a rischio. E se in quelle fasce l'infezione non corrisponde all'ospedalizzazione, corrisponde però al fatto che il virus circola di più. Non ci sono tante altre opzioni, ecco perché è importante fare la terza dose anche a partire dai 40 anni. In più, ora abbiamo tutti gli hub vaccinali in funzione: se decidiamo di farlo adesso ha un costo, ma se fra un anno ci rendessimo conto che sarebbe stato meglio averlo fatto, il costo sarebbe un altro”.
    Redazione
    luogo ALBA
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    Tag:
    coronavirus - giovanni di perri
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