Bra, bilancio positivo della collettiva dâarte per la pace organizzata dal Caffè Letterario
La rassegna si è chiusa sabato 30 aprile ai Salesiani con buon successo di pubblico e di criticaĂ tutto positivo il bilancio della Mostra dâarte collettiva per la pace, promossa dal Caffè Letterario di Bra, durante il suo periodo di apertura, dal 10 al 30 aprile.
Il successo, oltre alla grande emozione suscitata dalla rassegna fin dal vernissage, parte da lontano ed è certamente da condividere con lâIstituto Salesiano San Domenico Savio, che ha ospitato lâevento patrocinato dalla CittĂ di Bra. âIl risultato è stato ottimo, grazie alla collaborazione degli artisti e alla sinergia che si è creata con il direttore dei Salesiani, don Alessandro Borsello. Anche un piccolo gesto come il nostro è potente, perchĂŠ la vicinanza, il legame che si crea in questi momenti, come lâarte ci insegna, è capace di unire cuori, menti e anime in uno spirito unico che travalica i confini. Abbiamo iniziato questa avventura in sette, piantando un seme per la pace. Al vernissage eravamo molti di piĂš, senza contare i passaggi nei giorni di apertura. Quindi possiamo dire che quel seme è cresciuto e ha dato frutti abbondantissimi. Siamo davvero feliciâ.
Lâorganizzatrice della mostra, Silvia Gullino, ha espresso cosĂŹ la grande soddisfazione a conclusione di unâesperienza, che ha portato sotto la Zizzola grandi ospiti come il noto critico dâarte Giorgio Gregorio Grasso e ha ringraziato il pubblico, che ha dimostrato apprezzamento per le opere e applaudito gli autori. Câè il genio creativo di Giovanni Botta espresso con unâimmensa colomba di pace, un triste addio disegnato da Manuela Fissore, una speranza per lâumanitĂ di Franco Gotta. Bernardo Negro scrive âPaceâ in una poesia, nero su bianco. Câè poi Riccardo Testa con unâimmagine, che non lascia spazio allâinterpretazione: il viso smarrito di una bambina sulle spalle di un soldato. Câè anche Francesca Semeraro, artista torinese trapiantata a Bra, che nella sua opera rappresenta un cane e sopra lo sventolare di una bandiera con i colori dellâUcraina. E poi unâopera realizzata a sette mani, che ha reso concreta lâamicizia, la vicinanza e la solidarietĂ verso il popolo ucraino.
CosĂŹ ha preso forma la âChiamata alle artiâ del Caffè Letterario dei sei artisti braidesi, convinti che la luce e la bellezza della cultura possano contrastare il buio e lâorrore della guerra insensata, che sta ferendo il cuore dellâEuropa. E adesso che succede? âLâarte non si mette mai da parte, nemmeno quando si chiude una mostra. Le opere che hanno parlato di pace ai Salesiani, potranno continuare a farlo attraverso i loro autori, i social e, perchĂŠ no, nelle scuole in cui hanno molto da dire ai piĂš giovani. Quei dipinti e poesie sono dei piccoli semi, che nelle mani e nei cuori dei bambini e delle bambine possono germogliare e fiorire in un mondo migliore. La mostra stanziale può diventare cosĂŹ itinerante e si chiuderĂ quando la guerra sarĂ finita, considerando solo a quel punto il progetto concluso. E tutto il movimento del Caffè Letterario non vede lâora che questo accadaâ, conclude Silvia Gullino.
c.s.

Caffè letterario
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