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BRA - Friday 05 September 2025, 17:55

Il Distretto del Cibo del Roero come modello nazionale di sviluppo sostenibile

Dopo il seminario con il GAL Terreverdi Teramane, la presentazione a Bra nell’evento “Noi siamo ciò che mangiamo”, promosso da Slow Food e dalla Comunità Laudato Si’
Il Distretto del Cibo del Roero come modello nazionale di sviluppo sostenibile

Condivisione di esperienze, visioni e strategie per il futuro del cibo e dei territori: questo il paradigma dei primi due appuntamenti ufficiali del Distretto del Cibo del Roero. Dal 1° al 3 settembre il Distretto del Cibo del Roero ha accolto la delegazione del GAL Terreverdi Teramane, impegnata nella creazione di un proprio Distretto Rurale Agroalimentare in Abruzzo. Il 13 settembre, Silvio Artusio Comba, presidente del Distretto del Cibo del Roero, è stato invitato a presentare questa nuova, virtuosa realtà all’inaugurazione della mostra “Noi siamo ciò che mangiamo” promossa dalla Comunità Laudato Si’ , davanti a Carlin Petrini, fondatore di Slow Food e co-fondatore di Laudato Si’.

Il viaggio del GAL Terreverdi Teramane ha visto la partecipazione di amministratori, imprenditori, rappresentanti delle filiere agroalimentari, start-up innovative e operatori turistici, giunti nel Roero con gli obiettivi di studiare un modello organizzativo virtuoso per sostenibilità ambientale e sociale e analizzare il sistema di condivisione top down attivato. L’incontro ha evidenziato una finalità condivisa: costruire reti solide tra territori simili per orografia e uniti dalla stessa vocazione alla qualità, alla sostenibilità e alla valorizzazione delle identità locali.

“Il Distretto del Cibo del Roero nasce per creare sinergie, unire le comunità e mettere in rete le eccellenze”, ha spiegato Silvio Artusio Comba, presidente del Distretto. “In questo progetto abbiamo riunito 25 Comuni (23 nel Cuneese e 2 astigiani), e gli enti più rappresentativi del territorio, tra cui il Mercato ortofrutticolo del Roero e l’Associazione per i Paesaggi vitivinicoli Langhe Roero Monferrato, le associazioni di rappresentanza agricole Coldiretti, Cia, Confagricoltura del Cuneese, e quelle rappresentanti il settore non agricolo, come Confartigianato Cuneo, Associazione Commercianti Albesi, Ascom Bra. Essere identificati come un modello virtuoso da un territorio così interessante e variegato come quello del GAL Terreverdi Teramane ci riempie di orgoglio e ci spinge a rafforzare sempre di più il dialogo interno – tra gli enti fondatori e le aziende del territorio – ed esterno – verso le Regioni, gli altri Distretti del Cibo, riuniti nella Consulta e nella “Comunità di pratica”. Siamo infatti convinti che, se l’approccio top down è stato vincente nella fase iniziale, ora il dialogo dovrà essere stimolato anche in maniera trasversale, per valorizzare lo scambio tra enti omologhi e partner naturali, e dalla società alle istituzioni (bottom up) per mantenere un costante collegamento con le esigenze degli operatori delle filiere alimentari e i consumatori. Vogliamo così accrescere la consapevolezza del valore del territorio roerino, dei suoi saperi tradizionali e delle eccellenze agroalimentari che vi nascono, perché solo così possiamo generare un modello di sviluppo sostenibile per l’ambiente e la comunità umana, autentico, economicamente efficace, riconoscibile e duraturo”.

Le motivazioni della visita: il GAL Terreverdi Teramane alla ricerca di ispirazioni

La visita di studio svoltasi tra il 1° e il 3 settembre toccando Monticello d’Alba, Santa Vittoria e Vezza, è stata promossa dal GAL Terreverdi Teramane nell’ambito della Strategia di Sviluppo Rurale 2023-2027. Obiettivo dell’iniziativa: rafforzare le competenze e le conoscenze degli operatori pubblici e privati impegnati nella creazione del nuovo Distretto del Cibo, prendendo ispirazione dai modelli di eccellenza italiani.

Rosalia Montefusco, direttore del GAL Terreverdi Teramane, sottolinea: “Per il nostro territorio, era importante confrontarci con esperienze consolidate come quelle del Roero, un’area, con le vicine Langhe, che ha molti punti di contatto con i nostri 21 Comuni collinari. Abbiamo selezionato i distretti Roero e Langhe-Monferrato rappresentano per noi una destinazione chiave, per il valore riconosciuto a livello internazionale, la forte integrazione tra produzione agroalimentare e turismo, e la ricchezza delle esperienze territoriali. La nostra finalità era offrire ai partecipanti un’esperienza formativa diretta sui temi dello sviluppo sostenibile, della cooperazione tra produttori, della valorizzazione delle filiere corte e DOP/IGP, del turismo enogastronomico e della tutela del paesaggio”.

Un obiettivo raggiunto, secondo Pasquale Cantoro, presidente del GAL Terreverdi Teramane, che ha dichiarato: “È stato molto stimolante ascoltare le buone pratiche messe in atto nei più diversi settori, dalla ricerca agronomica di Agrion ai vantaggi della Comunità energetica roerina. Il Distretto del Cibo del Roero dimostra che è possibile fare squadra e trasformare le sfide in opportunità”.

Un distretto che fa scuola

Durante l’incontro, la delegazione abruzzese ha potuto approfondire il modello del Distretto del Cibo del Roero, nato grazie alla collaborazione tra l’Associazione Valorizzazione Roero, l’Associazione Sindaci del Roero e il Mercato Ortofrutticolo del Roero.

Sono stati affrontati temi cruciali come la tutela della biodiversità, la riduzione dell’impatto ambientale, la promozione delle filiere di qualità e le nuove sfide legate alla sostenibilità. Nel confronto sono emerse affinità significative: ambasciatori gastronomici come vino e olio, modelli di sviluppo rurale integrati e una visione comune di turismo lento, verde, consapevole e autentico.

Roberto Cerrato, presidente dell’Associazione Valorizzazione Roero, richiamando il dinamismo e la vivacità dell’iniziativa “Roero cultura”, che si svolgerà a Canale dal 19 al 21 settembre, ha sottolineato: “Occorre condividere per unire. In questo senso il Distretto del Cibo avrà un ruolo centrale nella diffusione dell’educazione alimentare!”.

Cibo, cultura e sostenibilità: la visione del Roero

Durante l’incontro, ampio spazio è stato dedicato al tema dell’educazione alimentare, attraverso l’intervento del nutrizionista Giorgio Calabrese, consulente scientifico del Governo e presidente del Comitato Nazionale per la Sicurezza Alimentare, e della transizione ecologica. Grazie alla collaborazione con Agrion – fondazione per la ricerca applicata in agricoltura – il Distretto del Cibo Roero sta fornendo alle aziende strumenti concreti per misurare l’impatto delle produzioni e orientarle verso pratiche più sostenibili. “Il nostro obiettivo”, ha sottolineato Giovanna Quaglia, presidente dell’Associazione Patrimoni Vitivinicoli UNESCO, “è conciliare agricoltura, turismo e accoglienza, creando benessere per chi abita e vive il territorio. La qualità della vita degli abitanti è il primo indicatore del successo di una destinazione”.

“Il cibo non è solo prodotto, ma cultura, salute e futuro”, ha sottolineato Silvio Barbero, vicepresidente dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, auspicando: “I Distretti devono diventare un modello di rigenerazione agricola. Nel passato l’uso eccessivo di chimica ha messo in crisi i terreni, omologato le produzioni e minato la biodiversità. È tempo di ripensare i modelli di produzione del cibo e adottare un approccio olistico all’alimentazione. L’efficacia nella sostenibilità, il dialogo tra innovazione e saperi tradizionali dev’essere obiettivo comune e condiviso. Solo questo ci permetterà di mantenere alto il valore, la riconoscibilità e l’autorevolezza dei prodotti italiani”.

Una visione  di sviluppo che dialoga con l’arte

“È per noi una grande soddisfazione essere stati invitati a presentare il Distretto del Cibo Roero in occasione dell’inaugurazione della mostra ‘Noi siamo ciò che mangiamo’, promossa dalla Comunità Laudato Si’”, conclude Artusio Comba, annunciando: “Alla conferenza iniziale, sabato 13 settembre alle ore 16 al Movicentro di Bra, interverremo accanto a Carlin Petrini, fondatore di Slow Food e al sindaco di Bra Gianni Fogliato. Un report cartaceo sul Distretto sarà inserito nel percorso espositivo che rimarrà visitabile fino al 30 settembre. Siamo grati di essere stati inseriti in questo ragguardevole progetto che conferma l’importanza di rafforzare la rete di collaborazioni territoriali nell’obiettivo comune di valorizzare, attraverso il cibo, un sistema culturale e un patrimonio di tradizioni che costituiscono la nostra identità”.

c.s.
luogo BRA
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Tag:
Slow Food - Bra - Distretto del Cibo del Roero - GAL Terreverdi Teremane - Comunità Laudato si'
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